Un’azienda italiana trasforma delle Corvette C8 nelle sue esclusive hypercar S1

Ares-S1-Corvette-C8
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Cosa ci fa una Corvette Stingray C8 parcheggiata fuori dalla fabbrica Ares a Modena? Pare che questa azienda, la Ares appunto, stia costruendo due dozzine di esclusive supercar S1 basate su delle brutali Corvette C8. Come avviene questa complessa trasformazione?

Ares vende i componenti rimossi dalle Corvette, quelli che sono recuperabili, per ridurre i costi di realizzazione. Ma l’idea di una “Corvette rinnovata” esiste da quasi lo stesso tempo della Corvette. Nel 1959, Shelby organizzò la spedizione di tre telai C1 verso la Carrozzeria Scaglietti. Nel 1963, la General Motors pensò anche di commissionare a Pininfarina la ristrutturazione di una C2 per renderla più europea. E oggi Ares, anche se forse non se ne sente parlare molto, tenta un’operazione simile. Trasformare una Vette.

Il fondatore è Dany Bahar, l’ex capo della Lotus, l’uomo dietro la presentazione da parte di Lotus di almeno cinque nuovi modelli al salone dell’auto di Parigi del 2010. Nessuno di questi è mai stato messo in produzione, e il suo lavoro si è concluso nel 2012. “Ho imparato molto da quel periodo”, ammette Bahar, ma il divorzio è stato molto aspro.

Bahar ha fondato Ares nel 2014 a Modena con il partner commerciale Waleed Al Ghafari. Ha iniziato svolgendo un lavoro simile ad aziende come Mansory. Ma Ares è andata rapidamente oltre la verniciatura, le rifiniture e i body kit. Sono arrivate modifiche più sostanziali, anche la creazione di serie limitate di modelli. L’Ares S1 è anche più ambiziosa, dato che arriva con l’idea di trasformare l’auto sportiva americana per eccellenza in una pseudo-hypercar.

Nuova sottostruttura metallica, i pannelli in fibra di carbonio, le porte della C8 sostituite con unità incernierate a farfalla e l’abitacolo ridisegnato e rifinito. La S1 è basata su un’auto esistente e diversi esemplari sono già stati venduti negli Stati Uniti. Pare, dunque, che abbia fatto colpo anche proprio dove nasce e vive la Corvette.

Il nuovo aspetto ha comportato notevoli compromessi. Di sicuro, sembra difficile accedere alla S1 per chiunque sia alto più di un metro e ottanta. L’interno è lussuoso, e un sistema di telecamere per la retromarcia funziona al posto del lunotto; la sua immagine, infatti, appare sul nuovo schermo centrale. La S1 ha un quadro strumenti digitale completamente rivisto ma in giro per l’abitacolo si trovano diversi pezzi riconoscibili della Corvette, tra cui i comandi della trasmissione e il volante.

I cambiamenti meccanici sono molto lievi. Il motore produce 530 cavalli, solo 35 CV in più rispetto alla normale Stingray, grazie a una nuova ECU e a uno scarico che “libera” più facilmente il motore. Più significativa è la perdita di peso dichiarata di 250 kg grazie alla carrozzeria in fibra di carbonio. Invece, i componenti delle sospensioni e la maggior parte delle impostazioni sono rimasti invariati. Il migliorato rapporto peso/potenza fa sì che la S1 sia più cattiva della Corvette, soprattutto quando viene chiesto di accelerare dai bassi regimi.

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