Potrebbe cominciare a sollevarsi il grido popolare degli appassionati Porsche per la nuova creazione elettrica. Si tratta di uno “swap” per una versione elettrica della 911 firmata Everatti. Questa stupenda vettura non poteva essere più giusta fra tutte le Porsche del passato per un lavoro tanto rivoluzionario. Questa Porsche di Everatti è stata modellata sulla 911 ST della serie G edizione speciale del 1970.
Cosa ha rappresentato la 911 ST originale? Era un’auto da corsa con omologazione, venduta ovviamente in numero molto limitato. Era più larga, per quanto riguarda i distanziali delle ruote sia all’anteriore che al posteriore, aveva passaruota più larghi e un peso estremamente basso. La 911 ST arrivava con un motore da 2,0 o 2,4 litri e si presentava come un’auto davvero esclusiva.
Con lo stesso spirito, Everatti ha collaborato con gli esperti di restauro Porsche RS Werks per portare questa ricreazione elettrica il più vicino possibile alla ST originale, sia in termini di stile che di peso. Essendo un veicolo elettrico con batterie pesanti, immaginiamo che quest’ultima creazione sia un po’ più pesante dell’auto originale.
Questa Everatti 911 ST in versione “remake d’eccezione” è alimentata da motori elettrici che producono una potenza dichiarata di 440 cavalli. I motori fanno sgommare le ruote posteriori attraverso un differenziale a slittamento limitato. Everatti afferma che la sua vettura può arrivare da 0 a 100 in 4,0 secondi netti e che il pacco batterie da 62 kWh può fornire più di 300 chilometri di autonomia. Supportando le ricariche sia CA che CC, può ricaricare a casa come in un punto di ricarica rapida pubblico. Questa creazione è dotata anche di sospensioni adattive, aria condizionata, servosterzo e persino Apple CarPlay.
Questo adattamento al mondo del presente (e del futuro) in Porsche della 911 ST mostra gli stessi ampi parafanghi storici, la presa d’aria sul cofano e le cinghie del cofano. C’è da capire come si guida e se si riesce a catturare lo stesso spirito dell’originale.
Resta sempre un compito arduo dato l’evidente divario che il motore a combustione possiede con un’alimentazione elettrica. I motori “flat-six” ad alti regimi delle classiche 911 possono considerarsi ormai parte integrante dell’esperienza di questi veicoli. È quindi difficile immaginare di guidare una 911 in mezzo a un assordante silenzio. La curiosità resta però altissima.