È noto che l’azienda ha subito notevolmente l’impatto del passaggio all’elettrico, risultando abbastanza impreparata rispetto ad alcuni concorrenti. I dati di vendita confermano che qualcosa non ha funzionato come previsto. Di conseguenza, il capo della Casa di Wolfsburg, Thomas Schafer, ha deciso di ridurre di 10 miliardi di euro le spese nei prossimi anni. Sia il CEO che il responsabile delle risorse, Gunnar Kilian, hanno anticipato alcune decisioni strategiche.
Secondo i media tedeschi, ciò comporterà una diminuzione del 20 per cento dei posti di lavoro non produttivi. In sostanza, migliaia di impiegati perderanno l’occupazione, suscitando reazioni contrastanti, soprattutto tra i sindacalisti, che ne sono i maggiori critici. Daniela Cavallo, una figura molto ben informata sulle questioni di Volkswagen, prevede una “tempesta perfetta”. Ha espresso le sue obiezioni direttamente a Schaffer anche durante un incontro, ma senza successo. Il CEO è convinto di aver intrapreso la strada giusta per riportare VW in cima al mercato globale. Adottare un approccio mirato all’efficienza consentirà di guardare al futuro con ritrovata forza, almeno nella prospettiva del top manager. Non la pensa allo stesso modo la sindacalista, che prevede un ambiente disunito, cruciale a superare un periodo tanto delicato, così segnato da cambiamenti all’industria automotive di tutto il mondo.
Volkswagen: a partire dal 2028 i furgoni saranno esclusivamente elettrici
Tra le strategie considerate, spiccano le manovre inerenti ai furgoni a combustione, che avranno una “data di scadenza”: il 2027. A quel punto, verranno sostituiti da veicoli commerciali completamente elettrici a partire dall’anno successivo. Carsten Intra ha annunciato questa transizione e, parlando con i media tedeschi, ha descritto un cambiamento graduale e ordinato nel tempo.
Stanno potenziando la loro presenza nel settore con la propria piattaforma, cosa mai fatta prima, ha sottolineato Intra. Hanno apportato modifiche radicali alla strategia, dalla produzione esterna per altri marchi ai prodotti stessi. Addirittura si paventa un 2023 da record nel comparto in termini di risultati commerciali.