In casa Volkswagen parole sconosciute fino a ieri come ansia e preoccupazione sono improvvisamente diventate di moda. Di recente, tutto sembra aver preso una brutta piega per la potenza tedesca. Tra i difetti di Cariad, la divisione addetta al software, fabbriche dei partner distrutte da inondazioni (KLS Ljubno) e l’arretratezza nell’elettrico, niente pare andare per il verso giusto.
Alla sua nomina come nuovo leader del conglomerato, Oliver Blume era ben consapevole della difficile sfida davanti. Confermato pure al timone di Porsche, il top manager è impegnato a ridefinire le strategie societarie. Nel caso del brand capogruppo, Thomas Schafer pensa ad apportare dei grossi cambiamenti nel comparto a batteria.
Volkswagen: un nuovo modello forse sarà eliminato
Mentre in passato le linee futuristiche dipendevano dalla necessità di catturare l’attenzione generale, ormai le bev costituiscono una realtà. Di conseguenza, ha in mente di ricreare quello stile familiare che fa tanto Golf anni Novanta. Nel frattempo, occorre capire quali decisioni intraprendere con la ID.5. Perché finora è andato quasi tutto storto. Presentata nel 2021, la vettura nasce da una vecchia idea: creare un suv coupé. A lungo accarezzato dal centro stile, si era pensato di crearla sulla base della Tiguan o della Touareg.
Degli sketch ritraenti la Tiguan Coupé erano stati peraltro realizzati, poi si è optato in favore di una strada differente. La reazione a dir poco tiepida dei clienti, quasi solo interessati alla ID.4, palesa delle criticità da risolvere. Mentre tra le fila del quartier generale ci si interroga sulla ragione, Volkswagen conta di lanciare il restyling della ID.5. Che presenterà delle grosse modifiche, a cominciare dal look. Un aggiornamento di sostanza, ma l’arrivo non sarà immediato, giacché si parla di entro fine 2024. E fino ad allora? Toccherà mettere delle toppe ove possibile. A rendere le notti agitate dei piani alti ci pensa pure la Peugeot e-3008, la cui autonomia di 700 km è troppo invitante da lasciare indifferenti.