Volvo, 5 station wagon che hanno reso popolare il marchio svedese

Mentre, circa un mese fa, Volvo annuncia di interrompere la vendita di berline o station wagon in mezza Europa, il marchio svedese si concentra sui SUV. Questa categoria, d’altronde, è divenuta sempre più popolare negli ultimi dieci anni. La tendenza non si può frenare o prevedere facilmente; la si può inseguire.

C’è comunque da rammaricarsi per la perdita di modelli station wagon che hanno costruito il successo di Volvo in passato. Il percorso del marchio svedese, in fatto di station wagon, è uno di quelli più floridi e ricchi di soddisfazioni. Ecco alcune auto prodotte da Volvo, le 5 station wagon storiche o iconiche, che ne costituiscono l’ascesa.

1953, Volvo Duett

Partiamo davvero dal principio. Quando le station wagon Volvo esistevano prima che la stessa Volvo iniziasse a costruire auto del genere. La “PV445” aveva una carrozzeria e un telaio separati anziché una struttura unibody. A partire dal 1949, i carrozzieri presero le PV445 le trasformarono in station wagon, pick-up, furgoni e persino decappottabili. Quattro anni dopo, Volvo rilevò l’attività internamente e produsse la propria station wagon basata sulla PV445, nota come Duett. Divenne poi la “P210” nel 1960, e rimase in produzione fino al febbraio 1969. La Volvo ne costruì ben 89.509 esemplari.

1962, Volvo P220

La gamma Volvo, a distanza di dieci anni, non ha ceduto il passo nel settore delle station wagon. Una versione chiamata P220 è stata prodotta dal 1962 al 1969. Seguendo la pratica nordamericana, come Volvo faceva spesso, la P220 aveva il portellone posteriore diviso in due, la parte superiore, invece, incernierata in alto. Delle 667.332 Amazon (o serie 120) costruite, solo 73.196 erano P220. Era ancora un interesse moderato quello per il segmento delle station wagon negli anni ’60.

1974, Volvo 245

Il nome della 245 suggeriva che si trattasse di una Serie 200 con motore a quattro cilindri e cinque porte. La gamma, però, divenne conosciuta come “240”. Il motore normalmente fornito era un quattro cilindri a benzina. Quando era turbocompresso, specie dal 1981, forniva prestazioni ben oltre ciò che implicava l’aspetto dell’auto. In un periodo di produzione eccezionalmente lungo, dal 1974 al 1993, furono prodotte quasi un milione di 245 (o 240 station wagon), superando tutti i record precedenti.

1985, Volvo serie 700

Con l’eccezione della coupé, la Serie 700 dal 1982 al 1992 consisteva in berline e station wagon con una interessante varietà di motori. Il primo modello fu il 760, che iniziò con lo sviluppo del motore a benzina PRV V6, seguito poi da un diesel a sei cilindri e un “quattro” turbocompresso. La 740, introdotta due anni dopo, era alimentata da un motore a quattro cilindri aspirato da 2,3 litri, la più comune. Un terzo della serie 700 vendute erano station wagon. Un nuovo importante suggerimento dal mercato.

1993, Volvo 850 – in copertina

Più rotonda della precedente Serie 700, la 850 fu introdotta nel 1991 era disponibile solo in versione berlina. Due anni dopo la station wagon Volvo a trazione anteriore fu anche la sua prima di questo genere per il marchio. Un anno dopo, Volvo suscitò grande scalpore partecipando con due 850 station wagon al British Touring Car Championship del 1994. Non ebbero particolare successo, non classificandosi mai al di sopra del quinto posto, ma attirarono un’enorme quantità di pubblicità e sono tra le Touring più famose dell’epoca.

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