Abusi da parte di Apple CarPlay, bufera sull’accesso ai dati sensibili

Apple car play

La bufera, stavolta, colpisce Apple. Si tratta di un caso senza precedenti e che scuote il mondo tech e automobilistico. Infatti, il Dipartimento di Giustizia americano e diversi Stati americani hanno intentato una causa contro Apple per il suo presunto abuso della “posizione dominante” (monopolistica) in vari settori software, tra cui l’applicazione per CarPlay, il sistema che replica lo schermo dell’iPhone sull’auto.

Apple CarPlay

La questione risiede nella scelta di Apple di creare un’esperienza di guida totalmente incentrata sull’iPhone. Per farlo, l’azienda necessita di un accesso completo al BUS (software, di fatto) interno del veicolo e ai dati dei sensori di bordo, normalmente controllati dai costruttori.

Per questo motivo, General Motors ha già annunciato che dal 2026 non integrerà più CarPlay nelle sue auto. Si tratta di un duro colpo e una bella gatta da pelare per il colosso americano hi-tech. La casa automobilistica americana, infatti, preferisce puntare su Android Automotive, che non richiede lo stesso livello di accesso ai dati sensibili di tutti gli strumenti offerti dai costruttori.

Al centro della disputa c’è il timore che Apple sfrutti la sua posizione dominante, per la fascia premium, nel mercato degli smartphone per estendere la sua influenza anche al settore automobilistico. Nei documenti che accusano l’azienda americana si legge di un “dominio che va ben oltre il portafoglio Apple” e di “costrizione” per le case automobilistiche ad “adottare l’esperienza incentrata su iPhone”. Insomma, il CarPlay potrebbe pagare un prezzo ben oltre l’immaginabile.

Apple CarPlay

Se Apple continuerà a proporre un servizio CarPlay totalmente integrato, rischierebbe di farsi “abbandonare” da molti costruttori. L’azienda ha recentemente abbandonato il suo progetto di auto elettrica per concentrarsi sul sistema operativo integrato, molto probabilmente perché più redditizio e futuribile. Adesso, forse, un po’ meno.

La partita è comunque del tutto aperta. Apple dovrà riuscire a convincere i costruttori che il suo accesso ai dati sensibili sia meno profondo o cambiare approccio. Più probabilmente la sua ambizione di dominio si scontrerà con la resistenza di chi produce i veicoli.

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