Airspeeder MK4: auto volante da corsa in stile F1 dei cieli | Video

Airspeeder Mk4 auto volante

Le auto volanti destano molte perplessità, ma c’è già chi si è spinto oltre. Airspeeder MK4 è un bolide da corsa che punta a diventare la F1 dei cieli. Il debutto in pubblico del modello è previsto il 7 marzo, al Festival dell’Innovazione di Southstart nel Regno Unito. I primi test con equipaggio a bordo si svolgeranno a stretto giro di posta.

L’obiettivo è quello di mettere in piedi un campionato nel 2024. L’impresa è ambiziosa, ma ci sono delle difficoltà da superare. Come avverranno gli eventuali confronti? Dove? Con quali garanzie di sicurezza per i piloti e per il pubblico? Sono interrogativi legittimi, che meritano una risposta. Intanto il progetto va avanti.

Airspeeder sta cercando di reclutare dei team e di trovare dei produttori OEM (Iriginal Equipment Manufacturer) con cui collaborare per dar vita alla serie, ancora in fase embrionale. Il velivolo di cui ci stiamo occupando ha un look a metà strada fra un jet militare e una monoposto di F1, con molti tocchi di futuristica originalità.

Le quattro coppie di rotori sono come quelle dei droni più piccoli, ma qui hanno finalità diverse da quelle rituali. All’origine del progetto di questa singolare auto volante c’è Alauda Aeronautics, con sede nei pressi della città di Adelaide, in Australia.

L’Airspeeder MK4 è un’evoluzione del precedente MK3 telecomandato. Porterà a un altro livello le gare fra droni, già organizzate in giro per il mondo. Si tratta di un velivolo elettrico eVTOL, a decollo e atterraggio verticale. Notevoli le performance, con una velocità massima di 360 km/h, raggiunta in soli 30 secondi con partenza da fermo.

L’intelligenza artificiale aiuta il pilota, regalandogli ottimi livelli di manovrabilità. Questo, almeno, riferisce il produttore, che parla di doti dinamiche da monoposto di F1 o da aereo da combattimento. Non abbiamo motivo di dubitarne.

Un turbogeneratore Thunderstrike a idrogeno combustibile fornisce l’energia dinamica, sviluppando fino a 1.341 cavalli di potenza massima, su un peso al decollo di 950 chilogrammi e con un’autonomia di 300 chilometri. I test, fino ad oggi, si sono svolti su prototipi gestiti in remoto. Ora toccherà agli esseri umani verificarne le doti, dalla cabina di pilotaggio. Matt Pearson, CEO di Alauda Aeronautics, crede molto nella formula ed è convinto che possa dare aria nuova al mondo delle corse.

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Resta una forte perplessità sulle auto volanti, almeno intese nella prospettiva di una loro ipotetica diffusione come mezzi per gli spostamenti della gente. Qui si aprono molti interrogativi, che rendono poco entusiasmante la cosa.

Se da un lato, a qualcuno, piace volare, dall’altro c’è molta gente che vuole stare con i piedi (o con le ruote) per terra, anche per un fatto di vertigini, ma non è questo il punto. Le preoccupazioni principali si legano al rischio che tanti di questi aggeggi possano invadere il cielo delle nostre città e dei nostri territori, impedendo anche alla luce del Sole di filtrare.

Voi, poi, ve la sentireste di camminare su una strada, sapendo che una collisione di due o più auto volanti (o che l’improvvisa fine dell’autonomia) possa farvele precipitare in testa? Penso proprio di no. L’alternativa sarebbe quella di costringere gli umani non “volanti” a muoversi a piedi, in bici, in moto o in auto sotto il livello dell’asfalto, in tunnel sotterranei, come i topi, per evitare il rischio di essere schiacciati da qualche velivolo del genere in caduta libera. Una prospettiva terribile. Anche per questo la formula delle auto volanti non sembra entusiasmare molto. Forse il discorso potrebbe cambiare per le gare, ma dipende da come saranno configurate.

Fonte | Carscoops

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