Alpine allarga la sua presenza sui mercati esteri, con il primo punto vendita in Turchia. La nuova concessionaria del marchio sportivo in quota Renault è stata inaugurata in queste ore a Istanbul. Qui si giova dell’esperienza di un partner locale storico della Régie: OYAK, legato ad essa dal 1969.
Dopo Giappone, Israele, Marocco e Singapore, questo è il quinto mercato extra-europeo preso di mira da Alpine. L’adesione della Turchia all’Unione Europea non si è infatti compiuta, ancora, in modo pieno, nonostante l’Accordo di Ankara.
Già presenti in vetrina tre versioni dell’attuale gamma del marchio: l’A110, l’A110 GT e l’A110 S. L’Alpine Centre di Istanbul è già pienamente operativo. Per il vernissage dinamico dei modelli, è stata scelta una location di grande effetto: Uludağ, la vetta più alta della Turchia occidentale, dove fino ad oggi si svolgeranno dei test drive su un circuito di 8 chilometri, per la gioia dei potenziali clienti.
L’espansione internazionale del marchio transalpino passa quindi anche per la Turchia. Qui, come negli altri bacini di sbocco, saranno proposti pure i modelli elettrici del marchio, il primo dei quali sarà presentato al pubblico nel mese di giugno di quest’anno: si tratta della city-car sportiva A290, che lancerà Alpine nell’universo alla spina, cercando di superare le forti avversità della gente per questa tipologia di prodotto.
Ecco le parole di Antonino Labate (Direttore Vendite, Marketing e Client Experience di Alpine): “Siamo orgogliosi di inaugurare il nostro primo punto vendita in Turchia. Leader dell’innovazione sportiva, Alpine si unisce alle altre marche del Gruppo Renault già presenti nel paese”.
La concessionaria sorge in una bella struttura, nel quartiere Sarıyer, con una superficie espositiva di 300 metri quadrati. Qui saranno proposte tre versioni della gamma A110 agli appassionati di vetture sportive della Turchia, in particolare a tutti coloro che apprezzano il lusso e il comfort all’interno di un’esperienza di guida inedita. Difficile, da fuori, fare delle proiezioni sul potenziale dell’iniziativa, ma i manager avranno fatto i loro calcoli, anche bene.