La Toyota Mirai, letteralmente in giapponese “futuro”, è la grande scommessa del colosso nipponico sull’auto a idrogeno. Si tratta senza dubbio di un’auto innovativa, ecologica e, nei piani della casa giapponese, con un destino scintillante. Si trattava dell’auto che sarebbe riuscita a rivoluzionare il mondo dei trasporti. Ma cosa è riuscita a ottenere? Com’è il futuro di questa Toyota?
Non si può negare che diverse ombre sembrano offuscare il futuro promesso dalla Toyota. I proprietari della Mirai si trovano oggi ad affrontare una serie di ostacoli che rendono l’esperienza di guida a dir poco scomoda.
Sembra che ricaricare questa Toyota sia un’impresa ardua. Inoltre, fare il pieno di idrogeno è anche costoso. Le stazioni di rifornimento sono ancora rare e sparse sul territorio giapponese, spesso situate in zone decentrate e difficilmente raggiungibili. La disponibilità di idrogeno, tra l’altro, non è sempre garantita, con il rischio di rimanere a secco senza sapere dove sarà il prossimo distributore funzionante. A tutto questo si aggiunge il costo proibitivo dell’idrogeno, che continua ad aumentare. Guidare una Toyota Mirai, oggi, è certamente più costoso che per ogni altro veicolo.
La scarsissima diffusione delle auto a idrogeno si traduce in un valore di rivendita mostruosamente basso. I proprietari di Toyota Mirai si ritrovano “bloccati” con vetture che perdono valore a un ritmo esponenziale, e diventa una perdita enorme scegliere di cambiare modello.
Tutti questi fattori generano malcontento e frustrazione tra i proprietari dell’auto a idrogeno “rivoluzionaria”. D’altronde, i clienti si sentono ingannati dalle promesse sul futuro fatte dalla Toyota. Alcuni hanno addirittura deciso di intraprendere azioni legali contro la casa automobilistica, richiedendo indietro il costo pagato per le loro auto o un risarcimento per i mancati benefici.
Le sfide che le auto a idrogeno si trovano ad affrontare sembrano mettere in discussione il loro futuro. La scarsa diffusione delle infrastrutture, i costi elevati e le problematiche sul rifornimento rappresentano ostacoli davvero importanti. Molto difficile che questa tecnologia si affermi su larga scala. Toyota ha davanti a sé un gruppetto di consumatori decisamente frustrati e arrabbiati, forse come mai per altri modelli della casa giapponese.