Auto elettrica: scienziati scoprono cosa succede al motore con il freddo

Auto elettrica si ricarica

Gli scienziati di Recurrent, un’azienda americana, hanno stabilito cosa succede a un’auto elettrica con il freddo. Il comportamento delle vetture a batteria è una continua scoperta, tra i punti di forza e di debolezza. Le rigide condizioni climatiche possono avere delle importanti conseguenze sui bev, di cui sarebbe opportuno prendere atto nel momento di acquistarli e usarli su strada.

Anziché fermarsi a un semplice studio teorico, Recurrent ha messo alla prova 7 mila vetture a zero emissioni, provenienti da diversi marchi, in giornate dove la temperatura si aggirava tra -1 e -7 gradi Celsius. Così facendo contava di offrire una panoramica dettagliata ed esauriente sull’effettivo impatto.

Cosa succede all’auto elettrica con le fredde temperature

Auto elettrica si ricarica

A quanto pare, l’auto elettrica perde autonomia. Dal grafico pubblicato apprendiamo che ne avvertono l’effetto soprattutto la Volkswagen ID.4 e la Ford Mustang Mach-e, le quali hanno riportato un peggioramento del 30 per cento. Sul lato opposto della scala si trova la Jaguar I-Pace, con un meno 3 per cento.

EV ricarica

Nel bel mezzo figurano gli altri veicoli, immessi in commercio da differenti brand. In generale, il freddo peggiora l’autonomia dell’auto elettrica, quantomeno per un periodo di tempo limitato. Difatti, una volta scongelato il ghiaccio e raggiunta la temperatura ottimale ritorna come prima. Il fenomeno dipenderebbe da due fattori.

Stazione di ricarica per auto elettriche

In primo luogo, le basse temperature provocano reazioni chimiche e fisiche più lente nei bev. In secondo luogo, la batteria ad alta tensione di un’auto elettrica viene sfruttata per riscaldare l’abitacolo e, di conseguenza, la durata complessiva si riduce. Le peculiarità dei mezzi a zero emissioni comportano, pertanto, un downgrade delle prestazioni.

Un aspetto sul quale lavoreranno le aziende delle quattro ruote. Le prospettive di crescita sono notevoli, anche perché si stanno facendo dei grossi investimenti, sia in Europa sia negli Stati Uniti e in Cina. Nel Vecchio Continente, lo ricordiamo, la Commissione Ue ha sancito il bando dei veicoli termici a partire dal 2035.

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