Si è soliti stimare un politico quando le promesse elettorali incontrano la concretezza nelle decisioni di governo. Nel caso di Donald Trump, la questione è complessa. Siamo davanti alla cosiddetta retribution, ovvero a quella che si annuncia come un’amministrazione americana segnata da una sorta di “vendetta” rispetto alla precedente gestione Biden. Almeno, questo è quello che ha affermato più volte il vincitore delle ultime elezioni statunitensi.
Il team di transizione del presidente neo-eletto ha preso di mira il bonus federale di 7.500 dollari per l’acquisto di auto elettriche, previsto dall’Inflation Reduction Act (IRA). L’agenzia Reuters, citando fonti interne, riporta che questa misura potrebbe essere stralciata in una nuova legge fiscale dell’amministrazione Trump.
Tale mossa si allinea con gli interessi delle compagnie petrolifere, storicamente vicine al tycoon, e richiederà l’approvazione di un Congresso che, però, ora è a maggioranza repubblicana. A destare sorpresa è il supporto di Elon Musk, CEO di Tesla e finanziatore della campagna di Trump.
Musk, recentemente nominato a capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa, sembra vedere nell’eliminazione degli incentivi un vantaggio competitivo per Tesla. La sua azienda, infatti, è più avanti rispetto a rivali come Ford e General Motors, che ancora dipendono fortemente dai sussidi per le proprie mosse in direzione della transizione elettrica della produzione americana.
L’Alliance for Automotive Innovation, che rappresenta l’industria automobilistica, si oppone fermamente, sostenendo che i crediti fiscali siano “cruciali per mantenere gli Stati Uniti leader nella tecnologia e produzione automobilistica”. La rimozione dei bonus, secondo l’ente, rischia di rallentare la crescita del settore, che rappresenta il 9% del mercato statunitense ma fatica a tenere il passo con le proiezioni iniziali.
Una decisione del genere da parte dell’amministrazione Trump “potrebbe costringere molte case automobilistiche a rivedere le loro strategie di elettrificazione”, mettendo in discussione l’intero percorso seguito finora verso la mobilità sostenibile. Tesla, però, con un business consolidato, potrebbe capitalizzare perfettamente le difficoltà di questo scenario, rafforzando la propria posizione sul mercato. Non resta che stare a guardare cosa succederà nei prossimi tre mesi.