Batterie Tesla: cresce del 10% la densità energetica delle 4680

Tesla batterie auto elettriche
Foto Tesla

L’ansia da autonomia è uno dei motivi che spingono molta gente a non prendere neppure in considerazione l’acquisto di un’auto elettrica. Tesla, su questo fronte, sta cercando di spingere più in alto l’asticella, con l’affinamento delle batterie 4680, attualmente usate dalla Model Y e che finiranno anche sul discusso Cybertruk.

Pare che quelle di nuovo step, appena entrate in produzione nella Gigafactory di Austin (Texas), offrano delle performance migliori in termini di percorrenza, grazie a un 10% in più di densità energetica. Così, almeno, fanno sapere dalla casa di Elon Musk.

A dare la notizia è Drew Baglino, figura di primo piano per quanto riguarda batterie e powertrain del marchio statunitense, leader nel mercato delle auto elettriche. Queste le sue parole: “Qui in Texas ci stiamo preparando a lanciare la nostra nuova cella, che ha una densità energetica superiore del 10% rispetto a quella attuale. Il risultato è stato reso possibile dall’ottimizzazione della progettazione e del processo”.

Rispetto alle celle 2170, usate da anni da Tesla, le 4680 attuali hanno la stessa densità. Il loro vantaggio è solo sui costi. Nella nuova generazione, però, daranno benefici anche sul fronte dell’autonomia, per la maggiore densità, ottenuta con un più alto contenuto di nichel. Anche in questo caso, l’ottimizzazione dell’efficienza dovrebbe fare il paio con l’ottimizzazione del ciclo produttivo, con riflessi positivi sui costi e sulla redditività.

Basterà il surplus di “gittata chilometrica” ad avvicinare più gente alle auto elettriche? Difficile dirlo. Una cosa è certa: gli amanti delle Tesla baceranno con entusiasmo questo progresso. I più scettici fra gli altri, invece, continueranno a restare diffidenti verso le vetture “alla spina”, non essendo disposti a farsi carico dei loro limiti, che riguardano non solo l’autonomia, già di suo ansiogena, ma anche la scarsa capillarità delle infrastrutture di ricarica, i costi di acquisto, la minore versatilità, i limiti pratici agli spostamenti, le perplessità sulla reale efficacia nel contrasto ai cambiamenti climatici, i vantaggi geopolitici della Cina.

Fonte | insideevs

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