Pasticcio sul Fiume Azzurro: General Motors perde 5 miliardi di dollari in Cina, per le gravissime difficoltà commerciali. Tecnicamente, GM sosterrà due oneri non monetari per aver riconosciuto la variazione di valore della sua joint venture in Cina e per i costi di ristrutturazione. Un’emorragia sconfinata, che dura da tre trimestri consecutivi. In nove mesi, da gennaio a settembre 2024, le vendite del big di Detroit nel Paese della Grande Muraglia sono precipitate del 18 percento con solo 1,24 milioni di veicoli piazzati.
In dettaglio, GM prevede una svalutazione da 2,6 a 2,9 miliardi, o una riduzione del valore del suo investimento, nella sua joint venture cinese. Vedrà anche una perdita di 2,7 miliardi derivante da chiusure di stabilimenti e ottimizzazione del portafoglio. La maggior parte degli oneri verrà registrata nel quarto trimestre. Il colosso Usa ha perso 329 milioni in Cina quest’anno.
Concorrenza feroce
I rivali cinesi, specie nel Regno di Mezzo, scaricano una potenza di fuoco senza soluzione di continuità: brand che sfornano un modello nuovo via l’altro, batterie sempre più efficienti, autonomie che crescono, abitacoli futuristici uniti a sistemi di guida assistita a un millimetro dalla vettura robot. Con sensori, telecamere, lidar in quantità industriale. Vetture così farcite di tecnologia da mettere in difficoltà i Gruppi occidentali. D’altronde il Dragone è un incubo anche per l’Ue.
GM in Cina
In Cina, GM possiede una quota azionaria in SAIC General Motors Corp. Ltd., o SGM, una joint venture al 50-50 con SAIC Motor Corp. Ltd, riporta The Detroit News. Obiettivo, dice l’ad Mary Barra, rilanciare l’attività in modo da renderla sostenibile e redditizia sul mercato: “Ci aspettiamo che i nostri risultati in Cina nel 2025 mostrino un miglioramento anno su anno”.