BYD sta lavorando ad una strategia di espansione particolarmente ambiziosa, che si estende ben oltre i confini del mercato europeo. Al di là della sua base cinese, il costruttore ha già selezionato nazioni quali Uzbekistan, Thailandia, Brasile e Ungheria per stabilire nuovi impianti di produzione. Per quanto riguarda l’Ungheria, l’azienda cinese ha già iniziato la costruzione dello stabilimento.
BYD lavora sull’espansione in Ungheria e Messico
Secondo alcune voci il prossimo obiettivo di BYD è il Messico, dove la casa automobilistica ha intenzione di erigere una fabbrica che fungerebbe da snodo per l’esportazione verso il mercato statunitense. Secondo la testata giapponese Nikkei, facendo riferimento a Zou Zhou, responsabile di BYD per il Messico, rivelano che l’azienda ha intrapreso un’analisi di fattibilità per un sito produttivo nel paese e sta negoziando con il governo locale su varie componenti del progetto.
Zou non ha specificato la potenziale ubicazione dell’impianto, ma il nord di Nuevo Leon e la regione centrale di Bajio in Messico emergono come forti contendenti, senza escludere l’Yucatan come possibile alternativa. La scelta del Messico consentirebbe a BYD di ottimizzare i costi di esportazione verso gli Stati Uniti, oltre a navigare le complessità introdotte dall’Inflation Reduction Act (IRA), offrendo un vantaggio competitivo notevole.
Dal punto di vista di Zou, per un’entità globale come BYD, espandere la produzione oltre i confini nazionali è cruciale. Resta da vedere se l’azienda procederà effettivamente con l’istituzione di un nuovo centro produttivo in Messico, un territorio che anche Tesla ha identificato per la costruzione di una sua Gigafactory. Queste mosse dimostrano la determinazione di BYD nel consolidare la sua presenza su scala globale, con una strategia che non lascia spazio all’improvvisazione.
In Europa il progetto dell’impianto prevede una realizzazione per fasi, con l’obiettivo di diventare operativo entro tre anni. Non sono ancora stati annunciati i modelli che verranno prodotti. Questa espansione fornirà a BYD un’importante leva per evitare potenziali dazi che l’Unione Europea potrebbe imporre in seguito alle indagini sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi.