Citroen 2CV: uno dei grandi miti automobilistici di sempre

Ha un aspetto unico e inconfondibile. Anche le sue dinamiche sono fuori dal comune. La 2CV è un mito.
Citroen 2cv
Foto Citroen

Ci sono auto che entrano nella storia, con la forza del loro carisma. Non sempre si tratta di creature esclusive e blasonate. Talvolta sono economiche ma geniali, come la Citroen 2CV. La semplicità e il potere di richiamo di uno stile inusuale e simpatico, impossibile da confondere con altri, l’hanno consegnata all’antologia del comparto.

Scorrendo i tratti si nota come le linee sinuose siano la chiave del suo look. Questo modello è un trionfo di curve, inserite in un gioco volumetrico fortemente caratterizzato. Sembra una vettura scappata dai cartoni animati, ma è graziosamente reale. Ancora oggi, al suo passaggio, richiama gli sguardi incuriositi di molti, benché non sia una top model inarrivabile. Succede, talvolta, quando si osa, anche in piccola scala.

Nel caso in esame il coraggio ha premiato il management del “double chevron“. Tanto di cappello ai progettisti, che hanno saputo spingersi oltre i limiti della convenzioni, su un’auto che più essenziale e umile non si può. L’abitacolo, ridotto davvero all’osso, è una testimonianza del suo approccio totalmente votato alla praticità e alla funzionalità, con un occhio di riguardo al contenimento dei costi di gestione, qui molto bassi.

Citroen 2cv
Foto Citroen

A dispetto del taglio econonomico, la Citroen 2CV è diventata una delle auto più famose della storia. Il suo debutto in società avvenne al Salone di Parigi del 1948. Sin da subito si pose al centro dell’attenzione per il look originale e irriverente. Oltre che nell’aspetto, era sbarazzina pure nelle dinamiche. In curva sembrava che volesse baciare l’asfalto con i fianchi, ma la sua tenuta era strepitosa.

La “deux chevaux” fu prodotta fino al 1990. Una carriera davvero lunghissima. Difficile trovare qualcosa di paragonabile in termini di longevità commerciale. Sulla prima Citroen 2CV la spinta faceva capo a un motore bicilindrico da 375 centimetri cubi, raffreddato ad aria e con cilindri contrapposti, che erogava 9 cavalli di potenza massima a 3500 giri al minuto, per una punta velocistica di 66 km/h.

Nel 1954 la cilindrata crebbe a 425 centimetri cubi, con effetti benefici sulla potenza, passata a 12 cavalli. Sei anni dopo, nel 1960, il modello fu sottoposto a un restyling. La potenza fece un progresso di un altro mezzo cavallo. Nell’anno successivo si replicò, portando il vigore energetico a quota 13.5 cavalli. Poi ulteriori iniezioni energetiche portarono la cifra prima a 15 e poi a 18 cavalli, senza cambiare la cilindrata del motore.

Nel mese di febbraio del 1970 giunsero due nuove unità propulsive: un bicilindrico da 435 centimetri cubi, con 26 cavalli di potenza, e un bicilindrico da 602 centimetri cubi, con 28.5 cavalli al servizio del conducente, poi cresciuti a quota 29. Le prestazioni si fecero più toniche, anche se la pista di Le Mans non era certo il suo regno.

Citroen 2cv
Foto Citroen

NotizieAuto.it fa parte del nuovo servizio Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellinaClicca Qui!