La Ferrari 365 GT NART Spyder sembra la brutta replica di una “rossa“, ma fu approvata dalla casa di Maranello. Un atto doveroso di Enzo Ferrari nei confronti di Luigi Chinetti, cui doveva parte delle sue fortune. Goffe le proporzioni di questa scoperta, il cui look è segnato da infelici scelte stilistiche. La griglia anteriore in metallo cromato è pesante da vedere, come lo sono i fari circolari, coperti da vetri trasparenti. Due gli esemplari in cui il mezzo prese forma. A cercare un acquirente è il secondo della serie.
L’auto ha trascorso tutta la sua vita in Germania, percorrendo in totale 3.106 miglia (pari a circa 5.000 chilometri). Attualmente è in vendita da Autogalerie. Anche se è un raro classico in buone condizioni di salute e con pochi chilometri all’attivo, porta la tara di un aspetto che non piace neppure ai ferraristi. Poi c’è il prezzo richiesto, di 1.3 milioni di euro, che limita ulteriormente la platea dei potenziali compratori.
La Ferrari 365 GT NART Spyder si lega a Luigi Chinetti Junior. Lui la volle, ma purtroppo non ebbe modo di seguire il progetto come avrebbe desiderato. Il risultato? Un obbrobrio, anche se nato sotto l’insegna di nomi nobili. L’acronimo NART presente nella sigla sta per North American Racing Team, una realtà che ha contribuito tanto al successo globale della casa di Maranello, ma in questo caso la ciambella è riuscita senza buco, almeno sul piano stilistico.
A fare da base per la trasformazione ci pensò una 365 GT 2+2, deturpata nella veste estetica. Cuore pulsante del modello è un motore V12 da 4.4 litri di cilindrata, capace di sviluppare una potenza massima di 358 cavalli. Molto bello il suono effuso nell’aria da quest’opera d’arte meccanica. Il quadro prestazionale è all’altezza del rango, con uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi. Più o meno lo stesso tempo impiegato dalla Ferrari Testarossa del 1984. Basterà a farle trovare un compratore?
Foto | Autogalerie.de