La Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet non è certo una delle “rosse” più affascinanti, ma fu scelta per condurre il compianto Papa Giovanni Paolo II sulla pista di Fiorano, tra i fedeli, in occasione della visita del Santo Padre a Maranello, il 4 giugno del 1988.
In Emilia Romagna, il Pontefice polacco avrebbe dovuto incontrare Enzo Ferrari, ma un malanno del Commendatore lo impedì. Senza alcun dubbio Karol Wojtyła fu l’ospite più prestigioso accolto a bordo della scoperta ad 8 cilindri del “cavallino rampante“. Fu proprio lui a chiedere di usare un’automobile del marchio per il saluto ai fedeli: un gesto di vicinanza agli operai e alla gente del territorio.
A fare da autista ci pensò Piero Ferrari, figlio del fondatore della casa automobilistica più amata al mondo. Gli scatti e i video di quella giornata fecero il giro del pianeta. Questo non ha fatto decollare le quotazioni del modello, ma gli ha dato una riconoscibilità unica.
La Ferrari Mondial 3.2 Cabriolet è molto più bella della coupé, quando il tetto è abbassato. Gli uomini di Maranello decisero di piazzare sotto il cofano motore di questo modello del 1985 un V8 da 3.2 litri di cilindrata. In pratica lo stesso cuore delle 328 GTB e GTS. La potenza massima era di 270 cavalli, per oltre 250 km/h di punta velocistica.
Notevole l’accelerazione, ma anche la ripresa era al top nel suo segmento di mercato. Il sound era migliore di quello dell’unità da 3.0 litri, ma il massimo su questo fronte si raggiunse con la Mondial T da 3.4 litri.
Rispetto alla precedente Quattrovalvole, lo stile era molto più riuscito, grazie ai sapienti tocchi da maestro di Pininfarina, che migliorò la sua creatura, senza però far sparire i peccati originali del suo design, reso difficile dalla particolare architettura da coupé 2+2 a motore posteriore centrale. I cambiamenti più vistosi presero forma a livello dei paraurti e dei gruppi ottici anteriori, regalando un’immagine più moderna e seducente alla carrozzeria.