Fiat 126: la superutilitaria che ha accompagnato molti italiani

La Fiat 126 ebbe una grande diffusione e fu la compagna di viaggio di molti cannazionali negli scorsi decenni.
Fiat 126
Foto Fiat

La Fiat 126 è una delle superutilitarie più note. Ha avuto una carriera molto lunga, perché il suo ciclo produttivo è andato avanti dal 1972 al 2000, anche se in Europa Occidentale la commercializzazione giunse al capolinea nel 1991. In totale il modello prese forma in 4,6 milioni di esemplari. Molto compatte le dimensioni, con una lunghezza di 3107 mm e una larghezza di 1377 mm.

Il look non è da museo d’arte, ma ispira simpatia. Le sue alchimie dialettiche si devono all’estro creativo di Sergio Sartorelli, per il centro stile della casa torinese. A renderla divertente, nel suo piccolo, ci pensava la trazione posteriore, abbinata a un motore disposto alle spalle dell’abitacolo.

La prima serie del modello fu portata al debutto al Salone dell’Auto di Torino, il 1° novembre 1972. Il compito di fornire l’energia dinamica era affidato a un propulsore bicilindrico raffreddato ad aria, posto a sbalzo, come sulla Porsche 911. Con una cilindrata di 594 centimetri cubi sviluppava una potenza massima di 23 cavalli, scaricati al suolo col supporto di un cambio manuale a 4 rapporti.

Fiat 126
Foto Fiat

Molto semplice l’allestimento degli spazi interni, orientati al minimalismo, in linea con lo spirito di un modello che faceva della praticità d’uso e dell’economia la sua missione. Erede della vecchia 500, la Fiat 126 offriva una maggiore abitabilità rispetto all’antesignana, ma con un fascino estetico minore.

Nel mese di novembre del 1976 fece il suo debutto la seconda serie del modello, disponibile in tre allestimenti: “Economica”, “Personal 2P” e “Personal 4P”. Queste ultime disponevano di paraurti in plastica. Modifiche furono apportate all’impianto frenante e all’abitacolo, che guadagnò una fisionomia molto diversa rispetto a prima. Nel 1977 il motore fu portato a 652 centimetri cubi, con riflessi positivi sulla potenza, cresciuta a 24 cavalli, e soprattutto sull’elasticità di marcia. I gruppi ottici anteriori assunsero una nuova fisionomia.

Poi giunsero le serie unificata ed FSM, con nuovi paraurti e vistosi fascioni laterali in plastica. Il restyling del 1985 diede all’auto un allestimento interno rivisto e alcune revisioni stilistiche sui corpi grafici della carrozzeria. Nel 1987 fece il suo ingresso in listino la Fiat 126 Bis, con un nuovo motore a sogliola da 704 centimetri cubi, in grado di sviluppare 26 cavalli di potenza. L’estetica divenne più moderna, grazie anche allo stile del nuovo portellone posteriore. Con lei si chiuse la parentesi commerciale in quasi tutto il Veccho Continente, Italia compresa.

Fiat 126
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