L’idrogeno per le auto ma non solo: com’è il possibile sostituto dei combustibili fossili

Quotidianamente si sente parlare di rimpiazzare i combustibili fossili, dell’elettrico rampante ogni mese sempre di più e di un (ancora opaco) futuro dell’idrogeno. Sono molti, già, i prototipi alimentati ad idrogeno e i motivi sono abbastanza evidenti. I vantaggi di questo combustibile sono molteplici.

L’idrogeno, di per sé, è l’elemento più abbondante e leggero in natura. Potrebbe favorire e molto la decarbonizzazione, anche allontanandoci dal settore dell’automotive. Ha lo zero per cento di impatto inquinante sul nostro Pianeta, non aumenta quindi il surriscaldamento globale e non pesa sulla già precaria respirabilità di alcune parti del mondo.

Alcuni costruttori come Toyota e Opel hanno dedicato sempre più attenzione a questo particolare combustibile molto chiacchierato da 15 anni a questa parte. Lo si è posto come possibile fonte energetica per produrre energia elettrica. Si tratta della combustione dell’idrogeno con l’ossigeno, durante la quale non avviene la dispersione di sostanze nocive per l’ambiente o per l’uomo.

Se l’idrogeno dovesse essere realizzato utilizzando fonti rinnovabili (quindi quella eolica, solare e altre) si giocherebbe la possibilità epocale di sostituire, e per sempre, i combustibili fossili o incidere sull’utilizzo, riducendolo sensibilmente. In questo caso, contemporaneamente, crollerebbe anche l’inquinamento originato dal traffico e dalle industrie a vari livelli.

Che vantaggi ci sono con l’idrogeno e a che punto siamo? Questo combustibile si può produrre in diversi modi, alcuni certamente più sostenibili ed ecologici di altri. Come abbiamo detto, si può usare l’energia rinnovabile o anche il nucleare. Si può ottenere anche dalla gassificazione di rifiuti organici. Può essere prodotto, fondamentalmente, da scarti che sarebbero comunque destinati all’abbandono. L’idrogeno, come si è detto, può essere bruciato e usato da combustibile (con produzione di calore-energia) o essere usato per generare altra energia elettrica.

Nel caso del combustibile, la reazione chimica diventa energia cinetica utilizzabile su auto, mezzi pesanti, altri veicoli e altri mezzi meccanici. Nel caso di utilizzo come input, si può utilizzare nelle celle a combustibile per trasformare l’energia chimica in energia elettrica.

Il problema complesso contro cui ci scontriamo? Produrre idrogeno non è affatto semplice e servono anche parecchie risorse primarie (tra cui, appunto, proprio acqua ed elettricità).Il potere calorifico dell’idrogeno è comunque più efficiente della benzina, nel senso che a parità di quantità cede più energia l’idrogeno rispetto alla normale benzina. Il motore ad idrogeno, dunque, è più performante.

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Motivi anche molto più grandi stanno dietro l’ingresso dell’idrogeno nel sistema energetico, in particolare europeo. Non a caso il piano “REPower EU” (di maggio 2022) si pone l’obiettivo di rendere questo combustibile sempre più un sostituto dei combustibili fossili, anche andando a ridurre la dipendenza dalla fornitura di gas dalla Russia.

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