Il Governo Italiano vuole Chery come secondo produttore di auto

Chery sarebbe la principale scelta dal Governo come secondo produttore da portare nel paese e arrivare a 1,3 milioni di unità all’anno.
Chery

L’obiettivo del Governo italiano è quello di trovare un accordo con una seconda casa automobilistica che mira a rafforzare il settore automobilistico nazionale e incrementare la produzione annua fino a raggiungere l’obiettivo di 1,3 milioni di veicoli. La sola presenza di Stellantis, infatti, non potrà garantire la produzione di tale numero.

Il Ministro Urso ha annunciato, nelle ultime settimane, di aver avviato i contatti con diverse case automobilistiche cinesi, tra cui BYD, Chery e Saic, che si aggiungono a Tesla. Secondo quanto emerso da fonti vicine a Reuters, il Governo italiano sembra orientato a privilegiare la collaborazione con Chery, identificata come la scelta primaria tra quelle con cui è in contatto.

Chery potrebbe essere il secondo produttore di auto in Italia

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Al momento non ci sono né commenti ufficiali né smentite dal Governo italiano o da Chery in merito a queste speculazioni. Tuttavia, Jochen Tueting, CEO di Chery Europe, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Reuters dicendo che l’obiettivo dell’azienda è quella di aumentare le vendite nel Vecchio Continente a un livello tale da giustificare l’apertura di un impianto produttivo in Europa. “Stiamo valutando diverse opzioni in tutta Europa per individuare un sito adatto a ospitare la nostra futura produzione locale. Attualmente, siamo in trattative con diverse località per questo progetto,” ha affermato Tueting, rimarcando però l’impossibilità di divulgare maggiori dettagli a causa degli accordi di riservatezza.

L’Italia figura come candidata principale per accogliere lo stabilimento europeo di Chery, che sta considerando sia la possibilità di ristrutturare un impianto esistente sia quella di erigerne uno nuovo, senza escludere altre opzioni in Europa. Tra queste, la Spagna emerge come potenziale concorrente, con Chery che potrebbe acquisire lo stabilimento Nissan dismesso a Barcellona.

La decisione finale sarà presa nei mesi a venire. Per quanto riguarda i modelli che Chery potrebbe produrre in Italia, è ancora prematuro formulare ipotesi precise; tuttavia, la strategia dell’azienda potrebbe inclinare verso un’offerta diversificata di veicoli termici, ibridi ed elettrici. Emergono, infine, notizie di contatti avviati dal Governo italiano anche con Great Wall, un altro gigante dell’industria automobilistica cinese.

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