La Bertone Mantide nasce nel 2009, dentro il centro stile della storica carrozzeria torinese, al riparo dal tornado che ne ha investito il comparto industriale. Questa supercar è una prova d’orgoglio, firmata da Jason Castriota, un designer sconosciuto al grande pubblico, al quale vanno attribuite due delle auto più eccitanti degli ultimi decenni: la Ferrari P4/5 e la Maserati Birdcage 75th.
È proprio la sublime perfezione delle due opere del “cavallino rampante” e del “tridente” a mettere in ombra il suo linguaggio espressivo, di taglio sperimentale, che produce una tela vivace ma poco armonica. La cifra distintiva è nella disarticolazione dei volumi. Questi si snodano secondo i dettami più in voga nel suo periodo storico. Il mix di linee curve e taglienti alimenta una curiosa alternanza, dove si coglie una difficile scorrevolezza. Gli occhi faticano a seguire gli arditi giochi dialettici.
Le concavità e le convessità si intrecciano con i piani sfaccettati, le cui geometrie producono dei corpi cavi destinati alla missione snellente. Il modello si appropria di una marcata aggressività, ma la pulizia stilistica ne risente. Da un autore di tale livello ci si aspettava di più, ma lo scopo è quello di suscitare un forte interesse, svettando dall’anonimato della massa. Su questo terreno l’obiettivo viene raggiunto.
I suoi parametri espressivi avranno la loro influenza sulle opere di costruzione posteriore. Alla Bertone Mantide il merito di aver cercato un nuovo sentiero creativo. Ecco il senso profondo dell’esplorazione, che stordisce nel presente per fissare le vie del futuro. Lasciamo per ultime le note tecniche di questo esemplare unico, nato sul telaio della Corvette ZR1.
Grazie al risparmio di peso e alla migliore fluidità aerodinamica le performance registrano un certo progresso sulla sportiva americana: la velocità massima supera i 350 km/h, mentre il passaggio da 0 a 100 viene liquidato in 3.2 secondi. Cresce anche la deportanza, per una stabilità ancora più alta. La sicurezza passiva della Bertone Mantide è garantita dalla robustezza strutturale e dalla gabbia che avvolge l’abitacolo, rispettosa delle norme FIA.
