Le auto, per far sognare, devono essere inebrianti sul piano emotivo. La Lamborghini Huracán STO ci riesce al meglio. Questa supercar in edizione limitata, le cui tre lettere finali della sigla sono l’acronimo di Super Trofeo Omologata, profuma di corse, a partire dall’aspetto. Pur potendo circolare sulle strade di tutti i giorni, fa tesoro delle esperienze acquisite nel campionato monomarca del “toro”.
Alle vetture impegnate in quella serie, ma anche alla Huracán GT3 EVO, anch’essa sviluppata da Lamborghini Squadra Corse, fa riferimento nel suo spirito e nella sua ingegneria, con soluzioni strettamente connesse all’universo agonistico.
Le parole di Maurizio Reggiani, Chief Technical Officier della casa di Sant’Agata Bolognese, chiariscono bene il concetto: “La Huracán STO trasferisce direttamente le tecnologie da pista. Offre tutte le emozioni di una supersportiva perfettamente bilanciata, leggera e superiore dal punto di vista aerodinamico”.
“Questa vettura -aggiunge- riproduce la sensazione di guida e il divertimento della Super Trofeo, ed è configurata perfettamente per i circuiti più impegnativi al mondo, ma è creata per la strada, per vivere ogni giorno le emozioni di un pilota”. Rispettando il codice.
Nel video possiamo ammirare un esemplare della specie, impegnato in contesti viari ordinari. Le riprese interne regalano il piacere del sound elargito dal motore e consentono di percepire l’entità della spinta quando si preme sul pedale dell’acceleratore. Ne deriva un’esperienza sensoriale di alta gamma, tutta da vivere.
Per chi non lo sapesse, la Lamborghini Huracán STO è una supersportiva con aerodinamica di livello superiore e ingegneria da auto da corsa. Punta a regalare le migliori emozioni di guida e lo fa col supporto di un motore V10 ad alimentazione atmosferica da 5.2 litri, che sviluppa una potenza massima di 640 cavalli e una coppia di 565 Nm.
Ne deriva un quadro prestazionale di altissimo spessore, solo in parte testimoniato dallo scatto da 0 a 100 km/h in 3.0 secondi e da 0 a 200 km/h in 9.0 secondi. Qui è l’handling a fare la differenza. I tempi in pista lo testimoniano. Riportiamo, per dovere di cronaca, anche la punta velocistica, pari a 310 km/h, e lo spazio di frenata da 100 km/h a 0, liquidato in soli 30 metri.
