Lancia Gamma berlina: bocciata per il suo design ardito

Lancia Gamma berlina
Foto Lancia

La Lancia Gamma berlina è stata un’ammiraglia sfuggita all’abbraccio dell’estetica, ma di grande sostanza. Questa signora torinese spiccava per la marcata identità del design. La caratterizzazione stilistica era decisa e audace, ma lontana dai canoni della bellezza. Ecco, forse, la ragione principale del suo insuccesso.

L’auto in esame giunse nel 1976, per proseguire la sua marcia sul mercato fino al 1984, con il compito di rimpiazzare la precedente 2000. Dopo di lei fu il turno della ben più affascinante e sensuale Thema. La Lancia Gamma berlina entrò in scena in un’epoca in cui il glorioso marchio nato dalla visione di Vincenzo Lancia era già entrato nell’orbita della Fiat, ma con un bagliore distintivo.

Nel listino della casa torinese non poteva mancare un’ammiraglia di classe. Così nacque lei, con le sue forme imponenti, rafforzate dal generoso quadro dimensionale. Ecco le sue misure: 4.580 millimetri di lunghezza, 1.730 millimetri di larghezza e 1.410 millimetri di altezza. Il peso toccava quota 1.320 chilogrammi.

Lussuosa e raffinata, la Gamma berlina pagava dazio per la pesantezza dei suoi tratti. Così si consegnò alla storia come una regina senza corona. In totale sbocciò in poco più di 15 mila esemplari, principalmente della prima serie. Non scatenò quindi delle file davanti ai punti vendita delle concessionarie del marchio.

Il cuore che batteva sotto il cofano anteriore della Lancia Gamma era un motore boxer da 2.484 centimetri cubi, con 140 cavalli di potenza e 208 Nm di coppia al servizio del pedale del gas. Lo scatto da 0 a 100 km/h richiedeva 10.8 secondi, mentre la velocità massima sfiorava i 195 km/h. Niente male per un’auto della sua stazza.

Per coloro che cercavano il tocco dell’iniezione elettronica, il 1980 vide l’arrivo della seconda serie del modello. Qui la spinta era assicurata da un’unità propulsiva da 2.484 centimetri cubi, con tecnologia Bosch L-Jetronic. La potenza era la stessa di prima e la coppia cresceva di poco, ma il funzionamento era più regolare. Qualche beneficio si ebbe nell’accelerazione da 0 a 100 km/h, ridotta a 10.1 secondi.

Nel listino trovò spazio, sin dal primo momento, pure una versione da 1.999 centimetri cubi, la Gamma 2000, indirizzata al mercato italiano, per evitare l’IVA al 38% prevista per i motori sopra i 2 litri di cilindrata. Qui i cavalli erano 120 nella prima serie e 115 nella seconda serie. La coppia si manteneva a 172 Nm a 3.500 giri al minuto, per un passaggio da 0 a 100 km/h in 11.4 secondi e una velocità massima di 185 km/h.

Su strada, la Lancia Gamma dimostrava una tenuta salda, mentre il sistema frenante faceva il suo dovere in modo efficace. Il comfort era di alto profilo, con finiture che esprimevano un certo livello di raffinatezza. Tuttavia, l’aspetto estetico della carrozzeria pesò come un macigno sulle sorti del modello. Anche se non era una regina delle passerelle, questa vettura avrebbe meritato di più. Il suo passaggio è stato silenzioso e non ha lasciato il segno nel cuore della gente. Oggi ha l’immagine di un’auto austera e misteriosa: quella di una vecchia signora, indipendente e fiera della sua distinzione.

Lancia Gamma berlina
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