Lancia Trevi: la berlina che non raggiunse il successo sperato

I suoi lineamenti non entrano nel cuore, ma le doti della Beta Trevi non sono negative.
Lancia Beta Trevi
Foto Lancia

La Lancia Beta Trevi non stimola le corde sensoriali con le note del suo stile, ma resta la testimone di un approccio alle auto, non certo fra i migliori per la casa torinese. Questa berlina a tre volumi, dal look poco seducente, prese forma dal 1980 al 1984, nel sito produttivo di Chivasso.

La meccanica rimase quella della Beta a due volumi, da cui il suo progetto fu derivato, ma in un quadro stilistico dotato di minore personalità. Diciamo che la bellezza non era il punto di forza del modello, che non fece strappare le vesti alla concorrenza estera del segmento medio-superiore.

Il suo debutto avvenne al Salone dell’Auto di Torino, quindi in casa. Nella cornice espositiva piemontese, questa creatura fu offerta alla curiosità del pubblico in due declinazioni propulsive: un motore da 1.6 litri con 102 cavalli all’attivo e un motore da 2.0 litri con 115 cavalli al servizio del pedale dell’acceleratore.

Lancia Beta Trevi
Foto Lancia

L’unità più grossa, nella versione a iniezione elettronica, vide crescere la potenza massima a quota 122 cavalli, con evidenti benefici su tutto il fronte prestazionale. Due anni dopo giunse la Lancia Beta Trevi Volumex, dove il duemila venne affiancato da un compressore volumetrico. Così una bella carica di energia si aggiunse al pacchetto, portando la scuderia a 135 cavalli, per una punta velocistica nell’ordine dei 190 km/h.

La seconda serie del modello fece il suo debutto in società nel mese di giugno 1983, perdendo il nome Beta dalla sigla. Non furono tante le modifiche, né sul piano visivo, sia fuori che dentro, né su quello sostanziale. La novità più rilevante fu, forse, l’introduzione dell’unità propulsiva da 2.0 litri a iniezione elettronica. I rapporti del cambio divennero più lunghi, con riflessi positivi sul contenimento dei consumi.

Nell’arco del suo ciclo produttivo, la Lancia Beta Trevi e la Lancia Trevi presero forma in quasi 41 mila esemplari. Numeri inferiori alle aspettative del management. Dopo di lei giunse la Prisma, più elegante e bilanciata nello stile e più in sintonia coi gusti del mercato, che la premiò con numeri decisamente migliori.

Lancia Beta Trevi
Foto Lancia

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