La scorsa settimana è stata presentata ufficialmente la nuova generazione di Lancia Ypsilon, modello che inaugura un’era di rinnovamento destinata a proiettare il brand su un palcoscenico globale. Questo modello, che sostituirà l’attuale Ypsilon dopo 13 anni di grandi successi e un’onorata presenza sul mercato – culminata nel raggiungimento del terzo posto tra le auto più vendute in Italia nel 2023, con circa 45.000 immatricolazioni – pone Lancia davanti ad una questione importante. La decisione di cessare la produzione dell’attuale Ypsilon non è stata presa alla leggera, considerando il suo successo commerciale. Tuttavia, la strategia di Lancia e Stellantis mira ora ad ampliare l’appeal internazionale del marchio, mettendo da parte il “vecchio” per fare spazio al nuovo.
La vecchia Lancia Ypsilon lascia il mercato dopo 13 anni di successi
Il nuovo posizionamento di Lancia mira chiaramente a un rilancio sul mercato internazionale, come evidenziato dalla scelta di una vettura di dimensioni superiori rispetto all’Ypsilon a cui siamo stati abituati, basata sulla piattaforma condivisa con la Peugeot 208 e l’Opel Corsa. Questo cambio di direzione strategico riflette un ambizioso obiettivo di rinnovamento, nonostante la consapevolezza che replicare i volumi di vendita dell’Ypsilon 2 possa essere più difficile, considerando il prezzo più elevato del nuovo modello rispetto al precedente.
La decisione di non mantenere in produzione l’attuale Ypsilon per ulteriori due anni, come strategia di “doppia vendita”, solleva molti interrogativi. Questa scelta potrebbe aver offerto benefici immediati in termini di vendite, mantenendo nel contempo una solida opzione low-cost nel segmento delle city car, che sta diventando sempre più raro nel mercato attuale. La strategia di Lancia, orientata verso l’internazionalizzazione, potrebbe compensare i volumi di vendita interni puntando sui mercati esteri, ma questo rimane un punto interrogativo e un “problema” per il mercato automobilistico italiano.
Infine, la decisione di lanciare la nuova Panda a luglio, mantenendo la Pandina in produzione per altri due anni, pone un ulteriore quesito strategico: perché non adottare un approccio simile anche per la Ypsilon? Questa scelta avrebbe potuto garantire una maggiore flessibilità e appeal di mercato per Lancia, offrendo ai consumatori una gamma più ampia di scelte.