Le 5 migliori roadster di tutti i tempi, non le più veloci

Il roadster, come genere automobilistico, non morirà mai. Cosa si intende? Quell’auto progettata per avere il tetto basso ma che non sia una coupé, con cui si possano avere i capelli al vento.

La tradizionale idea di roadster: due porte, due posti e agilità o scarsa pretesa sportiva. Si tratta di un’auto pensata per il piacere di guidarla. E di seguito, in un elenco che non potrà mai essere completo al cento per cento, le migliori roadster che, badate bene, non devono essere “le più veloci”.

Mazda MX-5

La storia di questa Mazda è osannata da tempo ma può ancora stupirci. Per esempio, in pochi sanno che la MX-5 è entrata nel Guinness dei primati nel 2000 come l’auto sportiva a due posti più venduta di tutti i tempi. L’auto giapponese basata sulla Lotus Elan britannica è stata inizialmente progettata in California. Pare che sia anche una delle poche auto di serie che non è cresciuta di dimensioni nel corso degli anni, anzi, è andata alleggerendosi.

Porsche Boxster

La Boxster è una delle poche auto sportive a motore centrale progettate da zero come roadster. Arriva nel 1996 ed è ancora una bomba dopo quasi 25 anni dopo. Grande maneggevolezza e sincera che più non si poteva: il suo nome è l’unione di “boxer” (il design del motore) e “roadster”. È arrivata la Porsche 718 Boxster nel 2017.

Ferrari 812 GTS

Prima di questa Ferrari, l’ultima roadster V12 di serie era stata la 365 Daytona GTS/4 negli anni ’70. La 812 GTS è basata sulla 812 Superfast ma è comunque una Ferrari roadster. Il V12 da 6,5 ​​litri produce quasi 800 cavalli. Il motore però è docile quando non viene “provocato”. Non ha il tettuccio morbido, ma ne ha uno rigido retrattile e un pochino di spazio nel bagagliaio.

BMW Z3 (in copertina)

La Z3 era la roadster moderna più pura della BMW. Inizialmente creata da Joji Nagashima come concorrente della Mazda MX-5, ha debuttato nel 1996 con grande disprezzo da parte della stampa Il motivo? Un motore a quattro cilindri da 1,9 litri e 138 cavalli. Però, per l’azienda, è stato un successo dato che ha venduto ogni singolo modello dei 15.000 che poteva costruire nel primo anno.

Alfa Romeo Giulia Spider

È d’obbligo la menzione per l’Alfa Romeo Giulia Spider. Il modello disegnato da Pininfarina è legato indissolubilmente a una pellicola, Il laureato del 1967, che ha avuto sicuramente un effetto positivo sulle vendite. Anche lei ha incontrato resistenza da parte della stampa ma la storia ha dato un giudizio ben diverso per la Giulia Spider. Considerato ormai un classico esempio di bellezza automobilistica italiana.

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