Chi ama le auto del “tridente“, finanze familiari permettendo, deve avere una Maserati Shamal in garage. Questa è una delle auto più esaltanti dell’era moderna della casa modenese. Basta guardarla per capire di che pasta è fatta. L’estetica porta la firma di Marcello Gandini. Lo stesso stilista che ha disegnato per Bertone la Lancia Stratos, la Lamborghini Miura e la Lamborghini Countach, dalla quale riprende il taglio dei passaruota posteriori. Anche in questo caso il lavoro è stato notevole.
Posando lo sguardo sulla sua carrozzeria, si notano i tratti decisi e aggressivi, oltre che densi di personalità in ogni centimetro della tela espressiva. Impossibile restare indifferenti al cospetto della Maserati Shamal. Facile amarla. In linea con la tradizione del marchio emiliano, il nome del modello riprende quello di un vento, in questo caso di un vento caldo della Mesopotamia. Regina della famiglia Biturbo, di cui è l’espressione più alta, questa sportiva ha un temperamento da supercar, non solo sul piano visivo.
La spinta fa capo a un motore V8 da 3.2 litri, sovralimentato con due turbocompressori, che eroga una potenza massima di 326 cavalli a 6000 giri al minuto e una coppia massima di 432 Nm a 2800 giri al minuto. Questa energia viene scaricata sulle ruote posteriori col supporto di un cambio manuale a 6 rapporti. Il tenore prestazionale è di ottimo livello, anche con gli standard contemporanei. L’accelerazione da 0 a 100 km/h viene liquidata in 5.3 secondi, mentre la velocità massima si spinge oltre la soglia dei 270 km/h. Ancora migliori le sensazioni che se ne ricavano a bordo, non sufficientemente descritte dai numeri.
Gradevoli ed incisive le sue dinamiche, per un forte appagamento sensoriale. Alla compostezza dell’assetto concorrono le sospensioni con sistema elettronico di controllo attivo. Buono anche il comfort, specie tenendo conto della natura della Maserati Shamal. Questa vigorosa coupé, negli ultimi anni, ha visto salire in modo importante le sue quotazioni. Oggi per un esemplare in condizioni pari al nuovo, secondo le stime di Ruoteclassiche, la spesa da sostenere è di 113 mila euro.
