Mercedes è contraria ai dazi sulle auto elettriche cinesi che l’Unione Europea sta pensando di mettere al fine di proteggere le case automobilistiche europee dalla concorrenza aggressiva dei produttori cinesi. Lo ha fatto sapere nei giorni scorsi il numero uno della casa automobilistica tedesca, l’amministratore delegato Ola Kallenius.
Mercedes dice no ai dazi sulle auto elettriche cinesi in Europa: secondo il CEO Kallenius non è questa la soluzione
L’UE ha già deciso di imporre dazi nei confronti delle auto provenienti dalla Cina avendo riscontrato alcune irregolarità relative all’accordo di libero scambio. Già nelle scorse settimane si era registrato un primo dissenso da parte del numero uno di Stellantis, l’amministratore delegato Carlos Tavares che aveva spiegato come secondo lui non fosse questa la strada da percorrere per tutelare le case automobilistiche europee. Alle sue osservazioni nei giorni scorsi ha fatto eco anche il collega Kallenius che ha confermato come anche Mercedes abbia in merito lo stesso pensiero.
Entrando nello specifico, il numero uno di Mercedes ha dichiarato: “Sono contrario all’aumento delle tariffe, penso che dovremmo andare nella direzione opposta: prendere le tariffe che abbiamo e ridurle”. Egli ha poi continuando dicendo che “l’esportazione di marchi cinesi in Europa è uno sviluppo competitivo naturale che deve essere accompagnato da un prodotto migliore, da una migliore tecnologia e da una maggiore agilità. Questa è un’economia di mercato. Lasciamo che la concorrenza ci giochi liberamente”.
Occorre dire che in passato Kallenius sembrava avere altre idee, ma evidentemente le cose negli ultimi mesi sono cambiate. Del resto Mercedes intrattiene rapporti con le case cinesi e dunque la cosa non stupisce. Ricordiamo infatti che Smart adesso viene gestita insieme alla cinese Geely e di conseguenza le parole del CEO del produttore tedesco non potrebbero essere diverse. Tra l’altro, la cinese BAIC ha una quota importante in Daimler e anche questo potrebbe avere influito sulle parole di Kallenius, come anche il fatto che la casa tedesca ha una quota molto importante nel mercato cinese e quindi ha tanto da perdere nel caso in cui i rapporti con la Cina si deteriorassero.