La Porsche 914 fu prodotta dal 1969 al 1975, giovandosi del supporto di Karmann. In totale prese forma in circa 119 mila esemplari. I numeri, quindi, furono rilevanti, ma la vettura non entrò con forza travolgente nel cuore degli appassionati. È servita, però, a sdoganare la casa tedesca verso altri lidi. Questo ha avuto le sue implicazioni positive e negative, come accade in tante cose di cui è segnata la vita. Senz’altro da apprezzare il fatto che abbia portato il motore centrale nel listino del marchio di Stoccarda.
L’obiettivo dei manager, con questo modello, era di espandere la gamma, con una macchina più accessibile anche se meno nobile della 911, icona incontrastata della “cavallina”. Compatte le sue dimensioni: 3985 millimetri di lunghezza, 1650 millimetri di larghezza, 1230 millimetri di altezza, 2450 millimetri di passo. Il look, però, non era condizionato dall’impronta a terra.
La Porsche 914 nacque da una joint-venture con Volkswagen. Il suo debutto in società avvenne al Salone dell’Auto di Francoforte, nel mese di settembre del 1969. Le forme squadrate di questa vettura targa (ossia con tettuccio rigido asportabile) erano diverse da quelle tondeggianti della tradizione Porsche. Avevano una spiccata personalità, ma non erano propriamente belle.
Due le motorizzazioni iniziali. Il modello a quattro cilindri da 1.7 litri erogava 80 cavalli di potenza a 4900 giri; più vigoroso il sei cilindri da 2.0 litri, proveniente dalla 911 T, con 110 cavalli di potenza a 5800 giri. Due anche gli allestimenti della gamma originaria: standard ed S, quest’ultimo più sfizioso. Nel 1973 giunse un motore a quattro cilindri da 2.0 litri con 100 cavalli (basato sul motore da 1.7 litri), mentre nel 1974 fu il turno di un quattro cilindri da 1.8 litri con 85 cavalli.
Nel 1975 il congedo di quest’auto dal listino. Dopo di lei giunse la 924. La 914 viene anche etichettata come Volkswagen Porsche. Fra le caratteristiche del suo design, il passo lungo, le forme geometriche, gli sbalzi ridotti e il roll-bar alle spalle dei due sedili. Niente di travolgente, ma qualcosa di inconfondibile. Questa Porsche era facile da identificare sin dal primo sguardo, anche da chi non aveva le auto nel cuore.
Fonte | Porsche