Nel mondo delle auto da sogno, il nome di Sergio Scaglietti è un’istituzione, legata con un filo d’oro alla leggenda Ferrari. Nel 2004, l’allora presidente Luca di Montezemolo, fece scintillare un nuovo gioiello per celebrare il connubio fra la casa del “cavallino rampante” e questo straordinario personaggio. L’auto portava uno stile senza tempo firmato da Pininfarina e fu battezzata 612 Scaglietti.
L’epopea di Scaglietti ebbe inizio nel lontano 1951, quando le prime carrozzerie presero forma con le sue mani esperte. Il tempo affinò la sua maestria, fino a raggiungere l’apice dell’arte automobilistica, ammirata e osannata in tutto il globo. Le sue visioni creative e la sua abilità nel plasmare i volumi diedero vita ad alcune tra le più affascinanti “rosse” della storia.
Nel suo atelier prendevano vita, con sapienza artigianale, delle opere d’arte dinamiche, frutto di visioni tradotte mirabilmente in realtà tangibile. Dalla maestria di Scaglietti sgorgarono, fra gli altri, dei capolavori assoluti come la 250 Testa Rossa e la 250 GTO. Quest’ultima è considerata da molti come la suprema scultura automobilistica. Il grande maestro modenese seppe lavorare al meglio l’alluminio destinato a fasciare il lavoro tecnico di Bizzarrini e Chiti.
Oggi la 250 GTO incarna l’essenza della Ferrari. Nelle aste internazionali, appassionati collezionisti si sfidano con rilanci a suon di milioni di euro per assicurarsi uno dei rarissimi esemplari dell’esclusivo modello, quando capita la possibilità. Sin dalle sue prime creazioni, Scaglietti guadagnò la fiducia di Enzo Ferrari, diventando un fornitore ufficiale della casa di Maranello, alla cui mitica storia ha senz’altro contribuito.
L’azienda del signor Sergio prosperò grazie alle fortunate nascite della “Dino” e della “Daytona”, prima di essere definitivamente accolta nell’abbraccio del “cavallino rampante.” Dal 1997, e per alcuni anni, la casa emiliana offrì ai clienti l’opportunità di trasformare la propria Granturismo in un’opera d’arte personalizzata. Il marchio Scaglietti, legato alle straordinarie creazioni artigianali per Ferrari sin dagli anni ’60, apponeva la firma su un programma che consentiva di ordinare auto con caratteristiche tecniche ed estetiche uniche.
