Stellantis, il colosso automobilistico proprietario di 14 marchi al centro dell’attenzione mediatica come non mai, sta affrontando una fase cruciale. Con John Elkann alla guida, la società sta lavorando per superare le difficoltà legate alla gestione dell’ex CEO Carlos Tavares e ricostruire rapporti solidi con concessionari, governi e partner industriali.
L’uscita improvvisa di Tavares il Primo dicembre, con 18 mesi di anticipo sulla scadenza del suo contratto, ha segnato una svolta per l’azienda. Le tensioni crescenti tra il consiglio di amministrazione e gli azionisti principali avevano reso insostenibile la sua posizione. Ora, Stellantis è amministrata da un comitato esecutivo temporaneo presieduto da Elkann, erede della dinastia Agnelli, fondatrice della Fiat.

Domani sarà un momento chiave per l’azienda, che incontrerà il ministro delle Imprese e del Made in Italy italiano Adolfo Urso e i sindacati per negoziare un piano strategico a lungo termine. L’obiettivo è rafforzare la produzione in Italia e garantire occupazione, ottenendo al contempo supporto governativo per la transizione verso la mobilità elettrica.
Una fonte interna ha confermato che questo è il momento ideale per definire un nuovo accordo. Stellantis, infatti, è giunta a un possibile cambio di passo decisivo. Il gruppo ha annunciato il ritorno nell’associazione europea ACEA, da cui era uscita nel 2023 sotto decisione unilaterale di Tavares. Questo passo, simbolo di un approccio più collaborativo, punta a riallinearsi con le strategie di settore e a favorire relazioni costruttive con le istituzioni europee.

Il cambio di rotta include anche un focus sulla rete dei concessionari, un tema centrale per Elkann. In Nord America, Stellantis ha richiamato Timothy Kuniskis per rilanciare il marchio Ram, cruciale per i profitti del gruppo. Elkann, inoltre, ha rassicurato i concessionari, dichiarando che Antonio Filosa, responsabile delle operazioni nordamericane, avrà maggiore autonomia per rispondere alle sfide del mercato.
Questo cambio di approccio sta già portando benefici. Dopo un calo significativo, infatti, le azioni Stellantis sono risalite del 18% dal 2 dicembre. Una leadership condivisa e un lavoro nettamente più “collegiale” è la cura che serviva? Tutto da vedere, con il 2025 anno della sfida più grande: non perdere il treno dell’elettrificazione.