Mentre continuano le discussioni tra il Governo e Carlo Tavares, CEO di Stellantis, sulla questione incentivi, il Gruppo automobilistico ha annunciato ai rappresentanti dei lavoratori l’intenzione di attivare la cassa integrazione per il suo impianto di Mirafiori per tutto il mese di marzo.
Tra il 4 e il 30 marzo, infatti, si prevede una marcata diminuzione dell’attività produttiva nello stabilimento di Mirafiori che coinvolgerà 2.260 dipendenti: 1.251 assegnati alla linea di produzione della 500 elettrica e 1.009 a quella destinata alle Maserati. Un contingente di 300-350 persone del reparto Carrozzeria sarà altresì impattato. La fabbricazione sia delle Maserati che della 500 elettrica continuerà, ma ridotta a un unico turno.
Stellantis riduce la produzione allo stabilimento di Mirafiori nel mese di marzo
L’impianto di Mirafiori sta affrontando un periodo di costante difficoltà, evidenziato dall’annuncio di Stellantis sulla cassa integrazione già dal 12 febbraio al 3 marzo e dopo lo stop tra lo scorso mese di Dicembre e le prime settimane di Gennaio. Ciò significa che per un lasso di tempo superiore a un mese e mezzo, le operazioni a Mirafiori saranno condotte a ritmo ridotto. La riduzione della domanda per la 500 elettrica è una delle principali cause di questa crisi, coerentemente con le avvertenze di Tavares sul destino dell’impianto in assenza di incentivi governativi per l’acquisto di veicoli BEV, che ricordiamo dovrebbero partire proprio entro la fine di marzo.
Le reazioni dei sindacati non si sono fatte attendere, esprimendo profonda apprensione per il futuro dell’impianto. Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, e Gianluca Rindone, coordinatore delle Carrozzerie per Uilm, hanno evidenziato l’urgenza di “un nuovo modello” per assicurare la sostenibilità dell’impianto produttivo: “Continueremo a monitorare l’andamento produttivo, ma resta la preoccupazione per uno stabilimento che, è ogni giorno più evidente, necessita di un nuovo modello per garantire la propria sostenibilità economica e produttiva.”
Rocco Cutrì, segretario torinese della Fim, sottolinea che il caso Mirafiori dovrebbe assumere un’importanza nazionale, con l’obiettivo di mettere lo stabilimento in condizione di operare: “Il nodo è giunto al pettine. Il caso Mirafiori deve essere di rilevanza nazionale, lo stabilimento deve essere messo nelle condizioni di avere prospettive.”
Sara Rinaudo, segretario torinese della Fismic Confsal, chiede un intervento diretto del Governo: “La notizia conferma il periodo di difficoltà che lo stabilimento sta attraversando. Siamo a conoscenza del piano strategico di Stellantis, che ha sempre puntato su Mirafiori, ma dobbiamo ammettere con rammarico la situazione critica, in particolare del reparto Carrozzeria. Auspichiamo un intervento del governo, con il nuovo piano incentivi, per favorire la ripresa del mercato.”