Svelati i SUV segreti di Alfa Romeo: una non-Jeep, un taxi di New York e altro ancora

Al Museo Storico Alfa Romeo è presente un’esposizione di chicche d’epoca che l’Alfa Romeo ha progettato o costruito. Si può notare come il marchio italiano abbia nella sua “collezione” di veicoli storici anche numerosi crossover e “SUV”. Si tratta di una sorta di antenati dei vari Stelvio e Tonale, tutti ovviamente dimenticati nel passato.

Z33 (design Zagato). Alla metà degli anni ’80, la berlina 33 era l’apice di stile e vendite dell’Alfa, mentre il concept Zagato immaginava un pacchetto squadrato con un’altezza da terra elevata. Con delle dimensioni tutto sommato contenute, la Z33 offriva posto per sei persone con solo due porte. Il concetto di quest’auto ha preceduto di decenni la moderna “mania” del crossover, ma i critici al salone di Ginevra del tempo, nel 1984, non sono rimasti impressionati e il concept è rimasto nella soffitta del museo Alfa.

AR 51 “Matta”. Richiesto direttamente dal Ministero della Difesa italiano del dopoguerra per ottenere un veicolo da ricognizione leggero, non è stato subito preso sul serio. La guida turistica del museo scherza dicendo che Alfa Romeo ascolta la richiesta “acquistando una Land Rover e mettendovi sopra i distintivi Alfa”. Il capo progetto Giuseppe Busso, però, volle davvero comprare delle Land Rover da modificare e le dotò di nuove sospensioni anteriori indipendenti e motori Alfa da 1,9 litri e 65 CV.

In effetti, alla fine, le Land Rover alias Alfa “Matta” sono state prodotte ma a vincere l’appalto del Ministero furono le Campagnola della Fiat. Mentre questo fuoristrada Alfa Romeo attira alla fine il corpo dei Carabinieri. In tutto, tra il 1952 e il 1954 videro la strada 2.007 AR 51 militari e 154 civili (chiamati AR 52).

AR 148 Concept fuoristrada subcompatto. Ala ricerca di un sostituto per la sua Alfasud, il Biscione volle annunciare un imminente progetto della joint venture con Nissan. Si trattava di un fuoristrada subcompatto come il Suzuki Samurai. Avrebbe dovuto avere un quattro cilindri da 1,5 litri, trazione integrale, tutto preso in prestito dall’Alfa 33.

Anche se è parte della joint venture con Nissan, il progetto prosegue interamente all’interno di Alfa Romeo. Purtroppo, non ha mai visto la produzione in serie. Sarebbe stata una erede per la “jeep” militare Matta, e ricevette l’appellativo “Magnaghino” dal nome del suo progettista, Bruno Magnaghi.

Prototipo di taxi di New York. Si trova proprio all’ingresso del museo. Un taxi spigoloso, un esercizio di progettazione pensato non per Gotham, bensì degno del MoMA. Giorgetto Giugiaro ha lavorato a questo concept nel 1976 e si tratta di un veicolo per cinque persone con ulteriore spazio per riporre una sedia a rotelle piegata sotto i sedili. Si prevedeva una rampa per sedie a rotelle e porte scorrevoli su entrambi i lati (20 anni prima lo facesse Chrysler).

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