L’ormai storica presentazione pubblica di Tesla dell’ottobre scorso ha rappresentato un momento chiave per l’azienda di Elon Musk, svelando le basi su cui si fonderà il futuro del brand: una tecnologia di guida completamente autonoma. Durante l’evento, Tesla ha mostrato al mondo due nuovi veicoli innovativi, ma i loro nomi iniziali, “Robovan” per il minibus autonomo e “Robotaxi” per l’auto a due posti senza conducente, non sembravano particolarmente accattivanti o commercialmente efficaci.
Ora, a distanza di qualche mese, uno dei due veicoli ha avuto ufficialmente un nome definitivo. Tesla ha infatti confermato che il taxi elettrico e autonomo avrà il nome di Cybercab. Ma cosa ne è stato dell’altro modello, il bus autonomo?
Fino a pochi giorni fa, il nome ufficiale del bus a guida autonoma era avvolto nel mistero. Tuttavia, secondo un recente scoop di CarMoses, Tesla ha depositato una nuova richiesta di registrazione presso l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti per il nome “Robus”, un chiaro acronimo di “Robot” e “Bus”.

All’interno del documento ufficiale, il Robus è descritto come un veicolo destinato a servizi di mobilità condivisa per singoli individui e gruppi, confermando di fatto che si tratta del minibus già anticipato durante la presentazione insieme al Cybercab. Lo stesso Elon Musk aveva dichiarato in quell’occasione che il veicolo avrebbe potuto ospitare fino a 20 passeggeri e che non avrebbe avuto alcun controllo manuale, basandosi esclusivamente sulla guida autonoma avanzata.
Se tutto procederà secondo i piani, il Tesla Robus potrebbe fare il suo debutto entro la fine del decennio, con una finestra di lancio stimata tra il 2028 e il 2029. Tuttavia, le informazioni sul progetto restano ancora piuttosto limitate. Non è chiaro se il veicolo sarà acquistabile dai privati o se sarà destinato esclusivamente a flotte aziendali e servizi di trasporto pubblico. Inoltre, non ci sono ancora dettagli sulle specifiche tecniche, sulle prestazioni della meccanica elettrica o sulla possibile integrazione con la rete di ricarica Tesla. D’altronde, la storia ci insegna che con Tesla è necessaria una buona dose di pazienza.

Il brand è noto per presentare veicoli futuristici e ambiziosi, ma il tempo che intercorre tra l’annuncio e la commercializzazione è spesso molto lungo. Basti pensare al caso del Cybertruck, che ha impiegato anni per arrivare sulle strade, o alla nuova Roadster, di cui ancora non si hanno notizie certe.
Un altro grande punto interrogativo riguarda la tecnologia di guida autonoma, una delle promesse più audaci di Elon Musk. Da quasi un decennio il CEO di Tesla annuncia l’arrivo di veicoli completamente autonomi, ma ad oggi nessuna vettura dell’azienda è realmente in grado di guidare senza l’intervento umano. Il Cybercab e il Robus saranno i primi a realizzare questa visione?