Tesla produrrà i suoi camion elettrici in Italia? Avviati i contatti con il governo

Elon Musk è in contatto con il governo italiano per discutere della possibile produzione del Tesla Semi nel nostro paese.
Tesla Semi

Nelle ultime settimane il Ministro Urso aveva dichiarato di aver avviato i contatti con Tesla, insieme ad altre case automobilistiche cinesi, per aumentare la produzione di auto in Italia e “affiancare” un ulteriore produttore a Stellantis. Dopo che Elon Musk ha confermato la produzione della low-cost da 25.000 euro presso la Gigafactory di Berlino, potrebbe arrivare una decisione molto importante che riguarda il nostro Paese.

Elon Musk in contatto con il governo italiano: si discute della produzione di Tesla Semi

Tesla Semi

Secondo quanto riportato da IlSole24Ore, l’azienda americana guidata da Elon Musk potrebbe produrre in Italia il suo Semi, camion elettrico in dirittura d’arrivo sul mercato. Il governo è in contatto con vari costruttori dalla scorsa estate ormai, tra cui BYD, Great Wall Motors, Tesla e Chery. Proprio quest’ultima sarebbe la più interessata tra quelle citate a sbarcare in Italia per espandersi in Europa. Ci sarebbero stati anche dei sopralluoghi presso delle ex aree industriali del Sud Italia dove potrebbe essere avviata la produzione di auto elettriche.

L’obiettivo del governo italiano è quello di garantire la produzione di 1,3 milioni di veicoli in Italia, tra gli stabilimenti di Stellantis e di un ipotetico secondo costruttore. Il Gruppo guidato da Carlos Tavares dovrebbe garantire 1 milione di veicoli all’anno, mentre il secondo costruttore almeno 300.000 unità (probabilmente troppi solo per il Tesla Semi). Tuttavia, gli stabilimenti di Stellantis si trovano al momento in grandissima difficoltà a causa della scarsa richiesta. Tra i più colpiti sicuramente Mirafiori, che da Dicembre 2023 ha ridotto la produzione ad un singolo turno giornaliero con migliaia di dipendenti in cassa integrazione.

Carlos Tavares ha dichiarato di star valutando la produzione della 500 termica allo stabilimento di Torino, che andrebbe ad aggiungersi alla versione elettrica, sbarcata ultimamente negli Stati Uniti, e alle Maserati. Questa strategia dovrebbe garantire ulteriori 175.000 unità all’anno. Un secondo costruttore potrebbe inoltre garantire una leggera ripresa del mercato automobilistico locale, creando posti di lavoro e maggiore stabilità. Presto scopriremo se la spunterà Tesla o Chery, in fase più avanzata nelle trattative.

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