Tre uomini e una Lambo, arrivò così la Miura e la rivoluzione del motore centrale

Tre uomini, un’azienda in espansione e una sola grande automobile che resterà nella storia delle supercar. Gian Paolo Dallara, Paolo Stanzani, Bob Wallace e una bella storia chiamata Lamborghini Miura. I tre giovani ingegneri volevano realizzare un’auto da corsa Lamborghini per tentare il colpaccio sullo stesso terreno di gioco della rivale Ferrari. 

Ferruccio Lamborghini, invece, voleva puntare su “un’auto da corsa per la strada”. Gli ingegneri del gruppo di visionari, tutti con meno di 25 anni, hanno iniziato a lavorare su un prototipo chiamato P400. Nel 1966, il loro lavoro arrivò a compimento con l’arrivo della Lamborghini Miura, nome riferito ai tori da combattimento. Non fu solo una rivoluzione per il marchio italiano, fu globalmente storica. Nessuno sapeva cosa volesse dire o cosa potesse essere una “supercar”. Ci ha pensato la Miura.

Si tratta di un veicolo che prende le distanze dalle precedenti vetture Lamborghini a motore anteriore. Gli ingegneri hanno scelto di inserire il motore al centro dell’auto. I progetti originali ipotizzavano il raggiungimento di una tre posti con posto di guida centrale e motore longitudinale. La via più saggia ebbe ragione: biposto con motore trasversale. La seduta centrale sarebbe arrivata solo con la McLaren F1 degli anni ’90. Il motore centrale fece sentire tutti i suoi vantaggi: V12 da 3,9 litri, tanta potenza, 345 cavalli.

Nel 1971, arrivò l’aggiornamento con la Miura SV e con l’incredibile potenza di 385 CV e componenti più performanti. Grande manovrabilità, gran design di Marcello Gandini della casa di styling Bertone. Fari rotondi con “ciglia”, bassa e larga, un abitacolo arretrato, una carrozzeria a conchiglia anteriore e posteriore. I  colori vivaci, elemento ulteriore che rese l’auto e il marchio, in generale, ancora più distintivo.

La Miura debuttò al Salone dell’Automobile di Torino nel 1965, e fu subito notata da moltissimi appassionati, tanto che alcuni vollero “prenotarne” una prima che persino il design fosse completato. Inizialmente era venduta a quelli che oggi potrebbero corrispondere a 150mila euro. Lamborghini ha costruito in tutto 763 Miura dal 1966 al 1973, tra versioni “S” e versioni “SV”. 

Tutte le Miura sono oggi auto da collezione a sette cifre che mantengono un bell’aspetto proprio come quando erano nuove. Alla fine della sua produzione nel 1973, poté succedderle un’altra meraviglia, la Countach, nel 1974. Questa prima Lamborghini a motore centrale ha fatto molto di più spingere una tendenza sulla posizione del motore nelle supercar. Senza la Miura, avremmo potuto non assistere ad altri sconvolgimenti nel mondo dell’auto come accaduto per Diablo, Murciélago e Aventador.

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