Negli slalom sono utilizzate spesso delle auto con cuore motociclistico, ma fa sempre un certo effetto vedere una vecchia Fiat 600 spinta dal motore di una Honda CBR 1000 e con un trattamento estetico anabolizzato. La carrozzeria evoca ancora i tratti del modello di partenza, ma i passaruota allargati ed altri interventi estetici rendono il quadro molto più vistoso e racing. Anche il sound è da corsa.
Il trapianto motoristico, ovviamente, è stato accompagnato da un’opera di profondo irrobustimento strutturale, perché qui la potenza è nettamente maggiore dei 21,5 cavalli iniziali. Il regime di rotazione si spinge fino ai 14 mila giri, con sonorità meccaniche da urlo, nel senso letterale del termine. Le riprese interne, proposte dal video, fanno impressione.
Questa vettura è stata messa insieme da un tizio di nome Juan, in Spagna. Se non fosse per le connessioni visive, si faticherebbe a credere che la base del suo lavoro sia stata realmente una vecchia Fiat 600. Radicali i cambiamenti apportati all’iconica vettura torinese, che ha segnato un’epoca, motorizzando l’Italia. Quella utilitaria è entrata nella storia, grazie all’ottimo lavoro svolto dal progettista Dante Giacosa. A lui il merito di aver saputo coniugare al meglio le variabili.
La vecchia Fiat 600, infatti, era compatta ma relativamente spaziosa all’interno, aveva un buon comportamento stradale, una grande semplicità costruttiva e dei costi di manutenzione e gestione particolarmente contenuti. Oggi è come un frammento di nostalgia traslato nel presente. Nel suo periodo fu un simbolo di emancipazione e libertà. La meccanica, robusta e affidabile, ne faceva un punto di riferimento fra le auto popolari.
Il motore posteriore e la trazione posteriore offrivano spazio anche per il divertimento, ma la sua missione era diversa. Compagna ideale per le strade strette delle città e i tortuosi percorsi di campagna, la Fiat 600 veniva utilizzata anche per raggiungere i luoghi delle vacanze, facendosi carico di lunghi chilometraggi. L’abitacolo, semplice ma funzionale, catturava l’essenza di un’epoca in cui la praticità aveva il primato sul resto.
Il cruscotto minimale e il volante a due razze trasmettevano un senso di autenticità, una connessione diretta tra il guidatore e la strada. Oltre ad essere versatile, questa vettura trasudava un’anima vivace e spensierata. Ai nostri giorni, la Fiat 600 vive nel cuore di molti appassionati. La sua eredità persiste, intrecciata coi ricordi di chi l’ha posseduta, guidata e amata. Ecco a voi la versione a base di steroidi, con motore Honda.
