Una straordinaria Ferrari 250 Testa Rossa all’asta

Chi porta il “cavallino rampante” nel cuore ama perdutamente questa Sport degli anni romantici.
Ferrari 250 Testa Rossa
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

La Ferrari 250 Testa Rossa è una delle auto più iconiche del “cavallino rampante“. Sensuale e vincente, ha scritto alcune delle pagine di storia più belle del marchio emiliano, contribuendo in modo importante all’affermazione del suo mito. Ovvio che, nelle rarissime occasioni in cui un esemplare torna in vendita, l’universo del collezionismo vada in fibrillazione.

Tutti vorrebbero avere un gioiello del genere in garage, ma il privilegio è per pochissimi eletti. Qui a fare la selezione ci pensano il basso numero di esemplari prodotti e le quotazioni stellari del modello. Chi naviga nell’oro, può tentare il colpaggio nell’asta di Sotheby’s, battezzata Sealed Auction, che andrà in scena a fine febbraio 2024 a Detroit, Michigan.

Fra i lotti in catalogo c’è, infatti, una Ferrari 250 Testa Rossa “Pontoon Fender” del 1958. Un’opportunità imperdibile, che non capita tutti i giorni. Lecito aspettarsi corposi rilanci, che porteranno le somme verso valori ad otto cifre. Al momento non abbiamo delle indicazioni di stima, ma non penso di sbagliarmi. Dalla contesa fra i potenziali acquirenti potrebbe scaturire il nuovo record di vendita per il modello.

Ad essere offerta alla tentazione dei collezionisti è la vettura con telaio n. 0738 TR, plasmata da Sergio Scaglietti. Nel suo palmares si contano quattro vittorie assolute. Lo stato di forma dell’esemplare è impeccabile. Una cosa scontata, visto negli ultimi anni questa Ferrari 250 Testa Rossa è stata sottoposta a un restauro completo presso Ferrari Classiche, con la certificazione Red Book. Fra i suoi punti di forza, anche il fatto che sia rimasta una delle poche espressioni della serie con motore e cambio abbinati (a livello di codici). Da oltre un decennio questa vettura fa parte di un’importante collezione americana.

Ferrari 250 Testa Rossa
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

Ricordiamo che, se è vero come è vero che la storia della casa di Maranello si è nutrita di corse e di successi, la Ferrari 250 Testa Rossa brilla come una perla in questo ambito, essendo stata l’auto da gara più gloriosa del marchio, con diverse vittorie nel Campionato del Mondo Marche e nella leggendaria 24 Ore di Le Mans, conseguite con le varie declinazioni del modello.

Incredibile come un’auto così votata all’efficienza possa concedersi alla vista con lineamenti di tanto splendore. Più che un mezzo da gara sembra una scultura, destinata a guadagnare la scena nei più prestigiosi musei d’arte del mondo. Questa è un’opera di ispirazione celestiale. Le vetture nate espressamente per la missione della bellezza devono inchinarsi al suo fascino unico e sensuale. Definirla una delle “rosse” più affascinanti ed entusiasmanti di sempre non è sbagliato. Con lei si entra nel cuore della leggenda.

La Ferrari 250 Testa Rossa fu svelata nel 1957. Negli impegni agonistici si mise subito in mostra, con la forza del suo temperamento. La sigla, come quasi sempre accade per le auto di Maranello, racconta alcune sue caratteristiche. Il codice numerico indica la cilindrata unitaria del motore V12 da 3.0 litri. Nel suffisso finale c’è il riferimento al colore dei coperchi delle punterie. Superfluo dire che il cuore, irrorato di energia da 6 carburatori Weber, esprime una grinta strordinaria.

La potenza massima tocca quota 300 cavalli, espressi a 7200 giri al minuto, su un peso di soli 800 chilogrammi. Non ci vuole molto a comprendere il tenore della spinta, che incolla al sedile. Fra i suoi punti di forza, la grande affidabilità, ma aggiungerei anche il sound da antologia. Roba che si starebbe ore intere ad ascoltare. Definire pura poesia le musicalità meccaniche della Ferrari 250 Testa Rossa è quasi un eufemismo.

Nel 1959 la carrozzeria del modello fu rivista da Pininfarina, per migliorarne la resa aerodinamica. Il dazio? Uno stile meno caratteristico ed entusiasmante. L’anno dopo giunse la nuova 250 TRI. Poi fu il turno della Tipo 61, i cui tratti furono determinati esclusivamente dalla scienza dei flussi. Imponente e poco sensuale divenne il cofano posteriore, ora alto e piatto, con spoiler e coda tronca. Giotto Bizzarrini lo volle così. A lui interessava vincere. Anche ad Enzo Ferrari. L’interpretazione iniziale del modello, però, è la più amata, di gran lunga la più amata. Il suo stile è da capolavoro. Inoltre, nella veste da regina di bellezza, la Ferrari 250 Testa Rossa ha avuto pure una carriera sportiva a dir poco brillante.

Ferrari 250 Testa Rossa
Foto da profilo Facebook RM Sotheby’s

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