L’investimento di Kia per la cifra colossale di 28 miliardi di dollari riesce a far impallidire molte aziende europee. Si parla di una cifra che, per esempio, corrisponde grosso modo alla spesa per la Difesa di un Paese come l’Italia. L’azienda coreana ha scelto di investire questo capitale in soluzioni di mobilità del futuro. Senza dubbio un segnale significativo che indica quanto Kia stia prendendo sul serio la sfida della transizione elettrica.
Al contempo, la decisione dell’azienda, apparentemente contraddittoria, di rafforzare la gamma di veicoli ibridi a benzina, indica anche che il mercato dei veicoli elettrici non è ancora pronto per la sua decisiva crescita, il suo boom. Le cause del rallentamento delle vendite di veicoli elettrici, infatti, sono tante e molto diverse.
L’incertezza economica globale frena la propensione all’acquisto di auto nuove, specie se più costose come quelle elettriche. In alcuni paesi, i governi stanno riducendo o eliminando i sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, e per questo risultano ancora meno convenienti. Un altro problema per veicoli elettrici è la carenza di stazioni di ricarica, soprattutto nelle aree lontane dalle metropoli, un ostacolo per molti potenziali acquirenti. Per non parlare degli episodi di incendi di veicoli elettrici hanno sollevato preoccupazioni sulla sicurezza di questi mezzi.
Insomma, Kia sta cominciando davvero a rivedere le sue strategie di elettrificazione. Anche altri grandi costruttori, come Volkswagen e Toyota, hanno recentemente annunciato piani di investimento più prudenti. Kia, però, vuole rimanere impegnata nella mobilità elettrica con il lancio di 15 nuovi modelli elettrici entro il 2027.
L’aumento del numero di modelli ibridi a benzina rappresenta una strategia di transizione intelligente. Questi veicoli offrono ai consumatori un’alternativa più economica e accessibile ai veicoli elettrici, continuando nella missione di ridurre le emissioni di CO2.
Oltre a Kia, altri costruttori stanno investendo in tecnologie alternative come l’idrogeno e la mobilità aerea. È ancora troppo presto per capire davvero quale tecnologia si imporrà come soluzione dominante per la mobilità del futuro. Siamo in un momento in cui il mercato è ancora in rapido cambiamento.