Le 5 portiere più stravaganti progettate per un’automobile

Le portiere di un’auto sono una parte decisamente funzionale ma che viene spesso considerata un mero punto di ingresso. Alcuni designer e produttori di automobili, però, trovano realizzare la portiera un’occasione per fare una dichiarazione.

Le portiere ambiziose sono un’impresa solitamente costosa e per questo gli esperimenti più avveniristici si ritrovano sulle concept car o sulle supercar. Qui di seguito alcune delle particolari portiere presenti su auto d’epoca, quando non semplicemente datate. Per la loro estrema differenza non si può assolutamente classificarle, e non si tratterà di una lista in ordine di “gradimento”.

Concept Alfa Romeo Carabo (1968)

La Carabo dell’Alfa Romeo sembra far parte di quella serie di auto spigolose degli anni ’70 e ’80, ma arriva da qualche anno prima. Il Carabo è spesso considerato il punto zero per altre auto del genere. Pare sia anche la prima vettura dotata di portiere a forbice. Forse senza la Carabo non saremmo stati sconvolti dall’arrivo della Lamborghini Countach, realizzata peraltro dallo stesso designer, Marcello Gandini.

Aston Martin Bulldog (1979)

Conosciamo quelle classiche e storiche ad “ali di gabbiano” e poi le massicce portiere ad azionamento elettroidraulico dell’Aston Martin Bulldog. L’auto è alta circa un metro, ma con le portiere aperte cresce fino a quasi 2 metri. Si estendono fino al fondo dell’auto e il meccanismo per sollevarle si basa sul sistema del cofano. La Bulldog sarebbe stata un’ottima candidata per la macchina del tempo nei film Ritorno al futuro .

Alfa Romeo 33 Stradale (1967)

Arrivata come l’auto da corsa “Tipo 33”, si è arrivati alla versione “33 Stradale”. Nel corso di due anni di produzione, solo 18 esemplari hanno lasciato la fabbrica dell’Alfa Romeo. All’epoca era una delle supercar omologate per la strada più veloci e costose. D’altronde pesava solo 700 kg. L’auto si ricorda per i fari di forma ovale e le portiere a farfalla incernierate sul tetto. Con le portiere aperte o chiuse, la 33 Stradale è internazionalmente apprezzata come un esempio particolarmente straordinario di design automobilistico italiano.

BMW Z1 (1989)

Quando si progettano le uscite dell’abitacolo, ci sono diverse direzioni su cui si può lavorare. Nel caso di questa BMW, designer e ingegneri hanno studiato tutti i sistemi e alla fine hanno deciso di scartare tutte le alternative. Le portiere di quest’auto affondano nella carrozzeria e si consente al conducente di scavalcare rapidamente. Le porte funzionano tramite un sistema di pulegge motorizzate capaci di azionare anche l’alzacristallo. Si tratta di un progetto che avrebbe funzionato solo per una piccola auto sportiva come questa.

Concept Cadillac Cyclone (1959) – in copertina

La corsa allo spazio ebbe non poca influenza sul design automobilistico alla fine degli anni ’50. La Cyclone ne è un chiaro esempio. Lo scopo del tetto in vetro: dare più spazio per uscire quando le porte scorrevoli motorizzate si aprivano; essere anche una cabriolet. La cupola si ripiegava nel bagagliaio se inutilizzata, tenendo un parabrezza curvo con sensori di rilevamento della pioggia. Le portiere laterali scorrevano su cuscinetti a sfera per rendere il movimento il più fluido possibile. Per evitare di far bollire i passeggeri, il tetto della Cyclone risulta rivestito all’interno con argento vaporizzato.

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