Stellantis, futuro tra esuberi e disimpegno: tagliate altre 3.600 teste

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L’allarme lanciato dai sindacati e da Unimpresa suona forte e chiaro e denuncia una pericolosa “ritirata”, più correttamente un disimpegno. La strategia di Stellantis in Italia, infatti, rischia di impoverire l’azienda e di creare i presupposti per un futuro allontanamento dal Paese. I numeri testimoniano la tendenza drammatica: quasi 10 mila unità in meno in due anni, con tagli arrivati come una scure su stabilimenti strategici come Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Melfi. Sembra non fermarsi la forbice di John Elkann.

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La tempistica di questa scure a tagliare posti non è casuale, in tutto 3.597 tra gli stabilimenti italiani. Stellantis si presenterà al Ministero delle Imprese per lavorare alla disponibilità dello Stato per nuovi sussidi pubblici. E il piano di esuberi sembrerebbe anche giustificare queste pretese. Ma si gioca con la vita dei lavoratori e con un intero settore importantissimo in Italia per decine di migliaia di professionisti.

La mossa di Elkann ha il sapore di un ricatto, che mette il governo di fronte a un bivio. Finanziare l’azienda o assumersi la responsabilità di un tracollo industriale con tanto di malcontento profondo, anzi profondissimo.

Le preoccupazioni della strategia Stellantis non si limitano all’occupazione. La fuga degli Elkann da diverse attività italiane, come la cessione del Secolo XIX e le voci di un possibile disimpegno da Repubblica e Stampa, fanno presagire un futuro di complessivo “allentamento” da parte degli interessi di Stellantis.

Stellantis, futuro tra esuberi e disimpegno

Di cosa è portatrice la nuova, presunta, strategia Stellantis? Di sicuro potremmo assistere a una perdita di know-how e manodopera specializzata. Una serie di risultati raggiunti sono frutto di anni di investimento e formazione, tutti potenzialmente buttati o regalati ad altre aziende europee. Un danno che potrebbe essere irrecuperabile.

Per non parlare del rallentamento della produzione, un dato importante che è anche il primo degli effetti a cascata più funesti. Con la produzione che è già in calo, gli stabilimenti operano sempre più a singhiozzo e la cassaintegrazione potrebbe distruggere lentamente il tessuto produttivo. Il trend, se confermato, potrebbe portare alla chiusura di siti produttivi e a un ulteriore impoverimento dell’industria italiana.

Le ricadute negative dei tagli di Stellantis non si limitano all’azienda ma anche al cosiddetto indotto. Oltre alle persone strettamente collegate ai posti in azienda, c’è tutta una rete che conta migliaia di piccole e medie imprese collegate che rischia di collassare. In breve, l’economia italiana potrebbe subire un duro colpo.

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