Il mistero della “Mazda 6e” ha senza dubbio acceso la fantasia degli appassionati. Che possa essere la versione elettrica della berlina top di gamma del marchio? E soprattutto, come si presenterebbe questa vettura? Spazio all’immaginazione di un possibile scenario.
Dalla sua introduzione nel lontano 2002 – davvero un’altra era automobilistica – come erede della 626, la Mazda 6 ha attraversato tre generazioni, offrendo sia la variante berlina a quattro porte, che quella a cinque porte e station wagon. Ma è con l’ascesa dei SUV che un’auto come la Mazda 6 ha perso terreno, venendo gradualmente ritirata dal mercato di diverse aree, fino alla sua uscita di scena a fine gennaio 2024.
Fortunatamente, la speranza di un clamoroso ritorno è stata alimentata da un recente accordo con l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale sul marchio “Mazda 6e”. Facile cogliere il suggerimento sulla prossima generazione della berlina, evidentemente elettrificata, senza escludere l’ipotesi dell’ibrido e dell’ibrido Plug-In, già presenti nella gamma Mazda.
L’indizio è inequivocabile, la Mazda 6 torna in grande stile, certamente con un formato berlina elettrica. Ma come potrebbe essere? Alcuni grafici hanno realizzato dei rendering suggestivi. Sognare, d’altronde, non costa proprio nulla.
L’artista virtuale Vince Burlapp ha immaginato un possibile design della Mazda 6e, ispirandosi ai modelli recenti come CX-60, CX-70 e CX-90. Il suo rendering, frutto del suo talento indiscusso, ipotizza una piattaforma a trazione posteriore o integrale, con motorizzazioni elettrificate, incluso un sei cilindri in linea abbinato a due motori elettrici. Sotto la carrozzeria, dunque, si nasconderebbe (neanche troppo) una possente ammiraglia giapponese.
Nonostante l’avanzata dell’elettrico, Mazda rimane ancora fedele alla motorizzazione diesel. Christian Schultze, responsabile della ricerca tecnologica del marchio, ne difende l’efficienza e il rispetto ambientale. Dalla casa automobilistica nipponica ci si auspica sempre un approccio bilanciato che lascia spazio ad alternative come i carburanti sintetici. La strada per la riduzione delle emissioni inquinanti, per il marchio, segue diverse strade.