La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), ovvero l’autorità americana che si occupa dei trasporti nelle strade statunitensi, ha annunciato l’apertura di un’indagine per valutare la correttezza del maxi richiamo di oltre 2 milioni di veicoli Tesla ordinato a dicembre.
Il richiamo deciso dall’azienda di Elon Musk mirava a installare un aggiornamento software per il sistema di guida autonoma Autopilot. Il problema è che dopo questo aggiornamento è successo l’imprevedibile.
L’indagine si concentra sui modelli Tesla Y, X, S, 3 e Cybertruck prodotti tra il 2012 e il 2024 e dotati di Autopilot negli Stati Uniti. L’NHTSA ha avviato l’inchiesta a seguito di segnalazioni di incidenti occorsi dopo l’installazione dell’aggiornamento software del richiamo, nonché dai risultati di test preliminari condotti dall’ente stesso sui veicoli riparati.
Nonostante Tesla abbia rilasciato l’aggiornamento software per risolvere i potenziali problemi, l’NHTSA ha espresso preoccupazione per il fatto che una parte della soluzione richieda l’attiva adesione del proprietario e possa essere facilmente disattivata dal conducente. In poche parole, senza l’intervento del cliente l’Autopilot non aggiornato può risultare pericoloso. Viene meno, quindi, quella tipica garanzia di qualità di un prodotto per il consumatore.
A dicembre, Tesla aveva giustificato il richiamo come un’azione preventiva per garantire che i conducenti prestino la massima attenzione durante l’utilizzo del sistema Autopilot. Eppure, questo intervento “in favore” dei clienti non sembrerebbe essere stato troppo soddisfacente per l’autorità dei trasporti americana.
Al momento, le azioni di Tesla (TSLA) sono aumentate dell’1,17% nelle negoziazioni di venerdì, attestandosi a 172,17 dollari. Tuttavia, il titolo ha subito un calo del 31,51% su base annua. L’interesse a breve termine sul titolo ammonta al 3,84% del flottante totale.
L’indagine dell’NHTSA potrebbe avere un impatto significativo su Tesla e sul suo sistema Autopilot, in passato oggetto di numerose critiche e controversie. L’esito dell’inchiesta potrebbe portare a nuove modifiche del software, persino restrizioni all’utilizzo del sistema o addirittura a un richiamo più ampio e devastante per la reputazione dello sviluppo operato da Tesla.